Italia

IMMIGRAZIONE: PITTAU (CARITAS), SOLIDARIETÀ È LA PAROLA CHIAVE

“L’immigrazione in Italia, specialmente in questa fase di crisi ma anche prima a causa della normativa vigente, è sotto il segno della precarietà. Gli immigrati, come noi, contano sull’incremento dell’occupazione ma, in più, chiedono anche che la rigidità della normativa venga attenuata per quanto riguarda la ricerca di un nuovo posto di lavoro, superando l’assurdo che un lavoratore venga costretto al rimpatrio anche quando è coperto dall’indennità di disoccupazione”. Lo ha detto, stamattina, Franco Pittau, coordinatore del Dossier statistico immigrazione, oggi alla presentazione dello stesso Dossier a Roma. “L’immigrazione va letta non come fatto emergenziale ma come dimensione strutturale della società di oggi – ha aggiunto Pittau -. Questo è stato ben capito dalla Chiesa che, nel magistero del Papa e dei vescovi, considera l’immigrazione un segno dei tempi” dell’Italia di oggi. Prendendo atto che “il mondo intero è venuto a casa nostra, dai vicini paesi dell’Est e del Nord Africa, a quelli lontani dell’Africa subsahariana, dell’Asia e dell’America Latina”, occorre “favorire l’inserimento nel rispetto delle identità e anche nel rispetto del paese che li accoglie. Unire senza confondere e distinguere senza separare: ecco il compito che ci attende”, secondo Pittau. Pittau ha anche sottolineato alcuni aspetti positivi. Innanzitutto, “il fatto che gli immigrati siano una popolazione più giovane offre notevoli vantaggi sul piano economico (basti pensare all’incidenza sulla produzione della ricchezza e al pagamento di 7,5 miliardi di contributi previdenziali senza il corrispettivo, al momento, di significativi flussi di pensionamento), particolarmente utili in questa fase in cui l’Italia è chiamata a sistemare meglio la spesa pubblica”. A ciò “si aggiungono gli aspetti positivi non economici”. Sul piano culturale, “la lettura e l’esperienza attestano che intercultura non è una parola vuota: lo dico a riconoscimento dei numerosi mediatori del Forum per l’intercultura della Caritas di Roma e di altre organizzazioni”. “A livello religioso, il Dossier, e ancor più significativamente l’odierno incontro di Assisi con la partecipazione di Papa Benedetto XVI – ha aggiunto -, parlano di un cristianesimo aperto al dialogo, sperando che gli immigrati di altre religioni diffondano la stessa impostazione, nel Nord Africa o in altri paesi di origine”. “Solidarietà – ha concluso Pittau – è la parola chiave in una società multiculturale e ancora di più in questa tormentata fase di crisi. Noi possiamo aiutare gli immigrati e loro possono e vogliono aiutare il loro nuovo paese, purché non li si consideri come ruote di scorta ma come nuovi cittadini”. (Sir)