Italia

IMMIGRAZIONE: PITTAU (CARITAS), NO ALLA STIGMATIZZAZIONE DI INTERE COLLETTIVITÀ

“la migrazione è un fenomeno che cambia i soggetti coinvolti e anche il paese che accoglie: da massa di gente senza studi e senza mezzi nel giro di poco tempo siamo divenuti nel volgere di due-tre generazioni collettività che si sono inseriti con dignità e hanno assicurato un grande apporto ai paesi di accoglienza”. E’ quanto ha affermato oggi Franco Pittau, coordinatore del Dossier Statistico Immigrazione di Caritas-Migrantes, intervenendo al convegno sul tema “Cittadinanza, integrazione e politiche migratorie” promosso dall’Unaie (Unione Nazionale delle Associazioni degli Immigrati e degli Emigrati). “Non sono mancati gli aspetti degenerativi, quali criminalità e mafia – ha aggiunto Pittau – ma il bilancio complessivo è positivo e questo ci viene riconosciuto nella maggior parte dei paesi dove ci siamo insediati, che sono arrivati a tirare un bilancio positivo dell’apporto dei migranti”. Per Pittau l’immigrazione è “l’eredità che la storia ci offre per far fronte alle incombenze di questa fase storica”. La presenza degli immigrati “è il rimedio per combattere i nostri mali e non il contrario”. In questa fase storica, secondo Pittau, è “l’immigrazione la risorsa che ci viene messa a disposizione e se non riusciamo ad elaborare una strategia adeguata il nostro futuro sarà quello di una società divisa al suo interno”.Per lo studioso l’unica “efficace” strategia di convivenza consiste nell’integrazione: “Di questi tempi l’integrazione – ha affermato – non è una parola di moda e al suo posto si parla di ordine pubblico, di pacchetto sicurezza, di criminalità. Pensiamo al caso dei romeni ancora oggi, a quello degli albanesi fino a poco tempo fa e alla popolazione nomade, tanto oggi che nel passato. In Italia si è arrivati a una stigmatizzazione collettiva di intere collettività”. Secondo Pittau, infatti, gli albanesi sono riusciti a “scrollarsi di dosso l’etichetta di criminali nonostante il nostro atteggiamento ostile”; i romeni stanno “percorrendo un impegnativo cammino per riaccreditare la loro immagine nonostante lo spessore di malanimo con cui si sentono circondati”; la popolazione rom “non è fatta tutta da delinquenti”. Dei circa quattro milioni di stranieri che vivono nel nostro Paese – ha spiegato Pittau – è “a priori impossibile che da noi si sia raccolta la feccia della terra. Chi fa lavoro sul territorio, chi si avvale degli immigrati in azienda, le famiglie che ricorrono alla disponibilità delle donne immigrate, i professori che conoscono gli studenti e i loro genitori sanno che le cose non stanno così”.Sir