Sul fenomeno migratorio bisogna riuscire superare i ragionamenti di corto respiro, bisogna andare oltre e superare insieme questa fase di difficoltà provocata dalla crisi. E’ l’invito di mons. Giuseppe Merisi, presidente di Caritas italiana, intervenuto oggi a Roma alla presentazione del XXI Dossier statistico immigrazione 2011 di Caritas e Migrantes. Andare oltre ha precisato il vescovo – significa non limitarsi alla situazione presente bensì impegnarsi a proiettare le implicazioni nel futuro. Andare oltre comporta lo sforzo di previsione e programmazione: Chiediamoci, perciò, cosa stia accadendo nel nostro Paese per renderci pienamente conto della fase storica in cui viviamo e delle sue implicazioni sul futuro. Mons. Merisi si è detto preoccupato per le condizioni attuali della nostra bella Italia’, conosciuta in tutto il mondo per le grandi cose del passato e, nei tempi a noi più vicini, per il cosiddetto miracolo economico degli anni ’50 e ’60. Sul territorio non mancano le oasi di eccellenza, ma il quadro d’insieme è tutt’altro che soddisfacente e non riusciamo ad avere un’idea condivisa del futuro. Le contrapposizioni politiche ripetutamente stigmatizzate dal Presidente della Repubblica e le altre difficoltà a tutti ben note ha proseguito -, generano grande preoccupazione, in un quadro di crisi che, a sua volta, suscita forte apprensione.Riguardo alla crisi iniziata nel 2008, ha aggiunto il vescovo, a distanza di tre anni, i toni, anziché attenuarsi, sono diventati più drammatici a causa di debito pubblico, aumento del tasso di interesse non solo per il debito dello Stato ma anche per i mutui per le case, calo del livello occupazionale e basse previsioni di crescita, peggioramento dei livelli delle future pensioni, restrizioni nel bilancio pubblico e indebolimento delle politiche sociali, diminuzione dei redditi familiari. Tutto questo ha denunciato – rischia di rendere il nostro Paese sempre più disamorato, privo di slanci, quasi in attesa dell’ineluttabile. Serve dunque uno sforzo notevole e di lunga portata per riuscire a superare una prova così impegnativa. In questo contesto, molti continuano a considerare gli immigrati un appesantimento ulteriore, ritengono che non sia il caso di occuparsene e hanno un atteggiamento chiuso nei loro confronti. Mons. Merisi ha concluso con un appello a italiani e immigrati: Camminiamo insieme e insieme adoperiamoci per superare questa fase di difficoltà, sempre nella logica tante volte evocata della accoglienza, del rispetto della legge, della integrazione, con attenzione ai diritti umani. (Sir)