Italia

IMMIGRAZIONE: MIGRANTES E CARITAS, REPLICANO A BOSSI

Dopo le precisazioni del direttore della Caritas italiana don Vittorio Nozza, che respinge “con sdegno al mittente le insinuazioni e le accuse lanciate da un ministro della Repubblica (Umberto Bossi, ndr) contro il mondo cattolico, le Caritas e gli operatori ecclesiali”, ricordando che “la miglior risposta è nei fatti, cioè nell’impegno quotidiano di questi operatori accanto ai più poveri e ai meno tutelati”, anche la Fondazione Migrantes si unisce oggi allo sdegno della Caritas esprimendo “disgusto per affermazioni che qualsiasi persona di buon senso è in grado di cogliere nella loro banalità”.

“E’ un giudizio spregiudicato dire che la Caritas, le associazioni e i vescovi succhiano soldi ai poveri – afferma al Sir padre Bruno Mioli, direttore dell’ufficio per la pastorale degli immigrati e dei profughi della Migrantes -. Ci associamo alla Caritas in piena solidarietà con chi ogni giorno opera tra gli immigrati con meraviglioso disinteresse, in continua ricerca della legalità. Si pone fuori della legalità chi usa invece parole non civili e non degne della tradizione italica”.

E in occasione dell’odierna entrata in vigore della nuova legge sull’immigrazione, la Caritas italiana rivolge oggi un invito alle Caritas diocesane a “non abbassare la guardia su un lavoro pastorale e culturale, affinché non si acuisca la conflittualità sociale attorno ai temi dell’immigrazione, ma vengano favoriti il più possibile dialogo sociale e integrazione sociale, nella legalità e secondo giustizia”, fornendo una serie di consigli e indicazioni sulla regolarizzazione. Tra questi, “continuare a fornire in maniera meticolosa le informazioni ai datori di lavoro e agli immigrati per evitare errori e imprecisioni; aiutare a facilitare le deleghe, soprattutto per i soggetti più deboli, per evitare forme di abuso o di ricatto e per favorire l’emersione del lavoro nero di chi ha più di un datore di lavoro; suggerire ai datori di lavoro che stanno per presentare il modulo di regolarizzazione di un immigrato clandestino che ha avuto un’espulsione, di attendere eventuali precisazioni nelle prossime giornate, per evitare che il modulo diventi uno strumento di denuncia dell’immigrato clandestino”. Altre informazioni saranno segnalate tramite lo Sportello giuridico immigrazione sul sito www.caritasitaliana.it