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IMMIGRAZIONE: FLUSSI; BOOM DOMANDE WEB,10 VOLTE OFFERTA

Qualcuno li vuole fuori dall’Italia, ma in tanti li cercano disperatamente e sono disposti anche a stare per ore davanti al computer nella speranza di ‘vincere’ un lavoratore extracomunitario alla ‘lotteria dei flussi’. Oggi, nella prima giornata a disposizione dei datori di lavoro per l’invio on line delle richieste, il ‘cervellone’ del Viminale è stato così tempestato da domande: ne sono arrivate oltre 350.000 (162.572 inviate da singoli cittadini e 190.423 da patronati e associazioni), a fronte dei 47.100 posti in palio. Proteste sono arrivate per la lentezza della procedura. Il ministero dell’Interno ha ammesso qualche rallentamento, ma ha riferito che “il sistema ha retto”.

STOP FILE ALLE POSTE, TUTTI AL COMPUTER – Niente più file davanti alle poste, dunque, come avvenuto per l’ultimo decreto flussi, ma l’attesa c’é stata comunque. “Gli utenti in queste ore alle prese con l’invio delle domande – ha detto il prefetto Mario Morcone, capo Dipartimento immigrazione del Viminale, che ha gestito l’operazione – in attesa dell’ok dal sistema, pensino che questo tempo, solo l’anno scorso, avrebbero dovuto passarlo in fila all’ufficio postale, in condizioni molto meno agevoli che non a casa propria”.

MAROCCHINI I PIU’ RICHIESTI – Il primo ‘click day’, come lo ha definito il Viminale, era riservato alle domande di assunzione di qualsiasi tipo di lavoratore proveniente da uno dei 14 Paesi con cui l’Italia ha sottoscritto accordi di collaborazione: Albania, Algeria, Bangladesh, Egitto, Filippine, Ghana, Marocco, Moldavia, Nigeria, Pakistan, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Tunisia. Martedì prossimo, sempre a partire dalle 8, ci sara il secondo, per colf e badanti di altre nazionalità (65.000 ingressi) ed il 21 il terzo, per le tipologie di lavoro delle nazionalità non previste per oggi (57.900 posti). Fino a coprire i 170 mila ingressi previsti dal decreto flussi 2007. Per la giornata di oggi i lavoratori più richiesti provengono dal Marocco (97.085 domande), seguiti da Bangladesh (55.070), Moldavia (31.286), Pakistan (27.531), Egitto (18.833), Filippine (21.805), Albania (28.564), Sri Lanka (21.966), Tunisia (16.010), Senegal (14.836), Ghana (12.057), Nigeria (5.889), Algeria (1.904), Somalia (159).

BOOM DOMANDE, 9.600 CONNESSIONI AL MINUTO – Per capire quanto era atteso l’evento di oggi, basti pensare che la prima domanda é arrivata già alle 8, 1 secondo e 134 millesimi. Alle nove, dopo solo un’ora, le richieste erano già 50.000. Il sistema del Viminale si è trovato a gestire circa 9.600 connessioni al minuto; nel momento di picco, le richieste sono giunte con una frequenza fino a 200 al secondo. Tra le 13 e le 14 c’é stato così un rallentamento dovuto al sovraccarico di domande.

PATRONATI E SINDACATI PROTESTANO – Dai patronati, sindacati ed associazioni, incaricati di raccogliere le domande dei datori di lavoro, sono arrivate proteste. “Il sistema informativo – secondo la Uil – lavora con un’esasperante lentezza”. Quasi dappertutto, rincara l’Inca-Cgil, “i computer non sono riusciti a trasmettere le pratiche al Viminale, e quando ci sono riusciti, il ritmo è stato di una pratica ogni 20 minuti. Sembra che non sia così invece per i privati che hanno inviato regolarmente”. L’Arci parla di “situazione gravissima. Abbiamo registrato che il sistema è inadatto e inadeguato”. La Cisl ha rilevato anche che la lunghezza dei nomi di datori di lavoro e lavoratori dello Sri Lanka ha mandato in tilt, per due ore, il sistema informatico. E c’è chi chiede un nuovo decreto flussi già a gennaio, visto il numero enorme di domande pervenute.

VIMINALE, LAVORATO CON ONESTA’ – Alle critiche, il prefetto Morcone ha replicando spiegando: “abbiamo lavorato con onestà ed impegno per mettere il presidente della Repubblica nelle stesse condizioni di ogni singolo cittadino”. Non ci sono stati, dunque, privilegiati. Il sistema, secondo il sottosegretario Marcella Lucidi, “ha sostenuto un impatto di straordinarie dimensioni, confermando la qualità di uno strumento innovativo che intendiamo perfezionare e impiegare anche per il futuro”.

LUCIDI, EVIDENTE SPROPORZIONE TRA DOMANDA E OFFERTA – La sproporzione tra le quote offerte e le domande ricevute è stata comunque sottolineata da Lucidi. “Questa domanda che il mercato del lavoro italiano esprime – ha detto – ci impone una seria riflessione. E’ necessaria una diversa disciplina che consenta di applicare la nuova procedura telematica ad un sistema di gestione dei flussi più flessibile e modellato maggiormente sulle reali esigenze della società italiana”.

APERTA CACCIA AI 47.100 – POSTI Ma chi saranno i fortunati datori di lavori che riusciranno a fare entrare in Italia l’extracomunitario richiesto? La graduatoria dei lavoratori che occuperanno i 47.100 posti di disponibili verrà determinata a seconda della data e dell’orario di ricezione della domanda, sulla base del Paese di provenienza e per provincia. (ANSA).