Vita Chiesa
Immigrazione, da Firenze un appello dei leader religiosi all’Europa: «Basta con questa carneficina»
Ecco il testo integrale dell’appello:
A meno di 4 mesi dall’inizio del 2015, il bilancio delle vittime dei naufragi nel Mediterraneo è giunto già a 1750 morti. È un fatto inaccettabile per un’Europa che crede nella democrazia e promuove il valore di ogni singola vita umana e dei suoi diritti inalienabili.
Il coordinamento DECI – Dialogo Ebraico Cristiano Islamico – di Firenze unisce la sua voce a quella di coloro che vogliono dire «basta» a questa scandalosa carneficina.
Noi crediamo in un’unica fratellanza umana e prendiamo le distanze da una cultura che chiama «risorse» i soldi e «problema» gli immigrati, perché consideriamo che ogni essere umano, da qualunque parte del mondo provenga, sia una grande e insostituibile ricchezza.
Noi denunciamo non solo la cattiveria di piccoli e grandi trafficanti senza scrupoli, pronti a sacrificare migliaia di vite umane ai propri interessi di potere e denaro, ma anche l’aridità spirituale e l’irresponsabilità di quei personaggi pubblici che invece di promuovere la solidarietà e la ricerca delle migliori strategie di accoglienza, alimentano la rabbia e il pregiudizio degli italiani verso poveri esseri umani, che solo chiedono di poter sopravvivere alle guerre e alla fame che imperversano nei loro Paesi.
Noi preghiamo per tutte le vittime e le loro famiglie, e chiediamo che l’Europa, restando fedele ai propri valori fondamentali, attui politiche serie per la lotta alle organizzazioni criminali che gestiscono queste tratte umane e per un soccorso in mare efficace che possa evitare altre tragedie.
Allo stesso tempo preghiamo Dio e facciamo appello a tutti i leader e governanti mondiali affinché al più presto questi enormi flussi migratori cessino, non a causa di egoistiche politiche di respingimento, ma a seguito della cessazione dei conflitti e dei deliri terroristici in Africa e Medio Oriente, e della presa di coscienza, da parte di tutta la comunità internazionale, che in tutti i Paesi del mondo gli uomini e le donne devono poter vivere una vita dignitosa.
Coscienti del fatto che anche le nostre comunità religiose avrebbero potuto fare più di quanto hanno fatto, ci impegniamo, con l’aiuto di Dio, a dare il nostro contributo per la creazione di una nuova cultura di pace e uguaglianza fra tutti gli esseri umani.