Toscana

IMMIGRAZIONE, CONSIGLIO REGIONALE DICE NO A CENTRO DI IDENTIFICAZIONE

Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha ribadito la netta contrarietà a centri di identificazione ed espulsione, previsti dalla legge ‘Bossi-Fini’, sul territorio toscano. In un ordine del giorno si ribadisce la necessità di una diversa politica nazionale e comunitaria di contrasto all’immigrazione clandestina, finalizzata a promuovere un contenimento dei flussi migratori irregolari dai paesi di provenienza, “nella certezza del diritto”.Secondo Roberto Benedetti non si può non tenere conto della paura diffusa ed occorrono politiche per eliminarla. In questo quadro, un centro di identificazione ed espulsione, che non sia un lager, è uno strumento utile per ottenere risultati.L’ordine del giorno è un’inaccettabile presa di posizione di carattere ideologico, non condivisa neppure da Regioni di colore politico simile a quello della Toscana. E’ questo il giudizio di Marco Cellai. A suo parere si finge di non capire quale sia il senso dell’esistenza di queste strutture sul territorio nazionale: a chi difende la sicurezza nella legalità, si contrappone chi avalla la insicurezza nella illegalità.Secondo Maurizio Dinelli si dicono molti no, ma manca una proposta. A suo parere, inoltre, per la dignità dell’aula, il testo dovrebbe essere scritto meglio, perché non ha senso parlare di ‘certezza del diritto’ a fronte di immigrati irregolari. Favorevole all’ordine del giorno si è dichiarata Bruna Giovannini, che ha giudicato lecito dire no alla presenza di Centri di identificazione ed espulsione in Toscana, visto che esponenti dell’opposizione si dichiarano contrari alla presenza di un centro in Maremma.Anche Luca Ciabatti e i gruppi del Pdci e del Ps si sono dichiarati a favore dell’ordine del giorno.(dp/lm)