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IMMIGRAZIONE: COMUNITA’ SANT’EGIDIO, FIRENZE SA INTEGRARE

Secondo i dati raccolti dalla Comunità di Sant’Egidio, in vent’anni a Firenze i centri d’ascolto hanno incontrato circa 50 mila persone e le molte scuole di italiano hanno insegnato la lingua a oltre 20 mila stranieri. Quindi, per la comunità, “Firenze sa integrare e la predicazione dell’odio contro gli immigrati non ha prevalso in città”. La comunità, che ha presentato i risultati di un’indagine in un incontro pubblico promosso nel pomeriggio nel capoluogo toscano, ha puntato soprattutto l’attenzione sui romeni, negli ultimi mesi maggiormente associati alla delinquenza. Secondo i dati raccolti, i romeni residenti a Firenze sono circa 36.300 e sono la terza comunità più numerosa dopo albanesi e cinesi. Eppure, dopo la morte violenta di Giovanna Reggiani e il decreto legge sulle espulsioni, molti hanno temuto una vera e propria invasione, cosa smentita dai numeri. “Non siamo di fronte a un’invasione – sostengono i promotori dell’incontro – ma anzi, all’interno della comunità romena, oltre a un consistente numero di persone dedite al lavoro dipendente, soprattutto nel settore domestico ed edilizio, esiste anche una consistente rappresentanza in costante crescita a livello imprenditoriale”. La comunità ha anche fornito un excursus dagli anni ottanta a oggi notando come, vent’anni fa, il pericolo era rappresentato dal ‘nero’, poi negli anni ’90 si e’ passati ad additare l’ ‘albanese’, mentre oggi lo stereotipo di straniero e delinquente é stato assunto dal ‘romeno’. “Nei prossimi anni – ha spiegato Dinni Rolfo della comunità di Sant’Egidio -il timore è che i pregiudizi non diminuiscano, e anzi vengano rinfocolati dalla figura dello zingarò, tra l’altro anche oggi confusa con quella del ‘romeno'”. (ANSA).