Italia

IMMIGRAZIONE; CARITAS: «SERVONO QUOTE PIÙ ADEGUATE». CONDANNA SENZA ATTENUANTI CONTRO CHI FA INCETTA DEI KIT

Le resse di immigrati in fila alla Posta in occasione del Decreto flussi? “Ci sono sempre state e continueranno ad esserci, se non ci saranno possibilità di quote adeguate alle esigenze dei diversi contesti territoriali, se le quote verranno considerate da molti (italiani e, purtroppo, anche immigrati) un’occasione di sfruttamento e se non si porrà mano ad alcune modifiche normative”: lo afferma la Caritas italiana, in un comunicato diffuso oggi, nel quale cerca di vedere anche gli aspetti positivi di questo fenomeno: “Gli immigrati hanno un grande desiderio di legalità. Con queste code agli uffici postali dimostrano che vogliono uscire allo scoperto, sanando non poche situazioni di irregolarità”. “Ogni anno nasce questa psicosi delle quote – rileva la Caritas -, ma occorre ricordare che se una persona non riesce a entrare quest’anno in Italia, forse entrerà l’anno prossimo, o anche nel corso dello stesso anno se si interverrà con quote supplementari”.

La Caritas aveva proposto di elevare le quote a 200mila immigrati, stagionali esclusi, in occasione di una consultazione sociale promossa dal Ministero dell’Interno. “Per quest’anno non è stato così – constata -, ma intanto è positivo che c’è stato comunque un ampliamento e anche la scelta di dividere le quote di cittadini comunitari da quelle degli extracomunitari, con periodi diversi di presentazione delle domande. Inoltre è valida la decisione di far presentare le domande presso gli uffici postali, come positiva è stata la decisione di coinvolgere Comuni e Patronati nelle procedure per il rinnovo del permesso di soggiorno”.

Per il futuro la Caritas italiana auspica un miglioramento della legge “per attuare procedure più agevoli e rispondere alle esigenze fondate di famiglie e di aziende”. Secondo la Caritas si potrebbero ritoccare parti normative, prevedendo ad esempio “lavoratori stagionali anche per il servizio familiare o ripristinando il permesso per la ricerca del posto di lavoro (altre proposte di Caritas e di Migrantes). Altri accorgimenti per stemperare gli affollamenti potrebbero essere la divisione delle quote in due periodi diversi dell’anno e la previsione di quote aggiuntive”. Ma la Caritas condanna soprattutto “l’esecrabile fenomeno dell’accaparramento dei moduli presso gli uffici postali: si è verificata una incetta organizzata dei kit, a scopo di lucro, che merita una condanna senza attenuanti”. Sir