Italia
IMMIGRAZIONE; CARITAS: «SERVONO QUOTE PIÙ ADEGUATE». CONDANNA SENZA ATTENUANTI CONTRO CHI FA INCETTA DEI KIT
Le resse di immigrati in fila alla Posta in occasione del Decreto flussi? Ci sono sempre state e continueranno ad esserci, se non ci saranno possibilità di quote adeguate alle esigenze dei diversi contesti territoriali, se le quote verranno considerate da molti (italiani e, purtroppo, anche immigrati) un’occasione di sfruttamento e se non si porrà mano ad alcune modifiche normative: lo afferma la Caritas italiana, in un comunicato diffuso oggi, nel quale cerca di vedere anche gli aspetti positivi di questo fenomeno: Gli immigrati hanno un grande desiderio di legalità. Con queste code agli uffici postali dimostrano che vogliono uscire allo scoperto, sanando non poche situazioni di irregolarità. Ogni anno nasce questa psicosi delle quote rileva la Caritas -, ma occorre ricordare che se una persona non riesce a entrare quest’anno in Italia, forse entrerà l’anno prossimo, o anche nel corso dello stesso anno se si interverrà con quote supplementari.
La Caritas aveva proposto di elevare le quote a 200mila immigrati, stagionali esclusi, in occasione di una consultazione sociale promossa dal Ministero dell’Interno. “Per quest’anno non è stato così – constata -, ma intanto è positivo che c’è stato comunque un ampliamento e anche la scelta di dividere le quote di cittadini comunitari da quelle degli extracomunitari, con periodi diversi di presentazione delle domande. Inoltre è valida la decisione di far presentare le domande presso gli uffici postali, come positiva è stata la decisione di coinvolgere Comuni e Patronati nelle procedure per il rinnovo del permesso di soggiorno”.