Facendo seguito a una missione di ricerca condotta sull’isola di Lampedusa e al centro di Mineo, Amnesty international ha trasmesso una serie di raccomandazioni al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell’Interno Roberto Maroni, esprimendo profonda preoccupazione per le espulsioni sommarie collettive di cittadini tunisini, in corso da Lampedusa a seguito della firma di un accordo tra i governi di Tunisia e Italia. Nelle due lettere inviate il 20 aprile, Amnesty ha sollecitato il governo italiano a predisporre un piano chiaro per evitare un’ulteriore crisi umanitaria a Lampedusa o in altre parti d’Italia e assicurare il pieno rispetto dei diritti umani delle persone che arrivano nel Paese. E’ necessario, precisa Amnesty, valutare in modo adeguato, anche attraverso un effettivo esame all’arrivo, le necessità individuali di chiunque giunga in Italia, comprese quelle delle persone che approdano a Lampedusa. Occorrerà, inoltre, adottare le misure necessarie per assicurare l’accesso alle informazioni, come ad esempio quelle riguardanti il diritto di chiedere asilo. Il principio di non-refoulement (non respingimento) dovrà essere costantemente rispettato.Rispetto al centro di Mineo (Catania), nel quale sono stati trasferiti richiedenti asilo da altri centri italiani, Amnesty ha sollecitato le autorità italiane a istituire senza ritardo procedure d’asilo adeguate. L’organizzazione ha inoltre chiesto l’immediata cessazione dei trasferimenti da altre regioni d’Italia dei richiedenti asilo che abbiano già sviluppato relazioni a livello locale e/o il cui esame della domanda sia già iniziato o cui sia stata già assicurata assistenza legale. In casi del genere, precisa, i trasferimenti dovrebbero aver luogo solo dopo che le persone interessate abbiano dato il loro pieno e informato consenso. Le autorità italiane chiede l’organizzazione – dovrebbero immediatamente desistere da ogni ulteriore espulsione sommaria e assicurare che la situazione di chiunque approdi in Italia riceva un esame adeguato per determinare ogni eventuale necessità di protezione. A tutti i nuovi arrivati dovrebbe essere garantito l’accesso a una procedura equa ed efficace d’asilo, così come a procedure per ricorrere contro l’espulsione per ragioni di altra natura, qualora intendano farlo. (Sir)