(ASCA) – Tutti promossi tranne uno al test sulla conoscenza dell’italiano per gli immigrati, che si è svolto questa mattina a Firenze, prima città in Italia insieme ad Asti. A comunicarlo è la Prefettura di Firenze, che ha organizzato la prova che è obbligatoria per la concessione del permesso di soggiorno ‘lungo’. A superare l’esame, spiega la Prefettura, sono stati 16 dei 17 partecipanti su un totale di 20 iscritti. Da domani i risultati saranno pubblicati sul sito dedicato ai test di italiano realizzato dal Ministero dell’Interno. All’uscita, dopo l’iniziale tensione, la maggior parte dei partecipanti si era detta soddisfatta. Devi parlare italiano sennò come fai a lavorare, a comunicare, a vivere. Come si fa a cercare lavoro se non si sa la lingua?, aveva sottolineato al Tg3 della Toscana un immigrato tunisino, in Italia dal 1993. Le prove? Un po’ complicate, ma va bene, aveva detto una operaia albanese, e anche la mamma senegalese che si è presentata in classe con il bimbo di quattro mesi era soddisfatta: Tutto bene, sono contenta.Il test è andato molto bene, anche i candidati sono stati molto contenti dell’accoglienza e di potersi mettere alla prova. Questo il bilancio della prima prova sulla conoscenza dell’italiano per immigrati, che si è svolta questa mattina a Firenze, tracciato da Daniela Lucchi, dirigente dell’area immigrazione della Prefettura. L’esame si è svolto questa mattina alla scuola media ‘Beato Angelico-Arnolfo Di Cambio’, presenti 17 candidati sui 20 iscritti. Sedici di loro hanno superato la prova. É andata benissimo – spiega la dirigente – erano tutti piuttosto preparati, salvo una donna che era abbastanza indietro rispetto agli altri. Si trattava, del resto, di persone che hanno già esperienze di un certo peso e di una certa lunghezza di tempo. Mi sembra anche che siano stati molto contenti dell’accoglienza e anche di mettersi alla prova, consapevoli che la conoscenza della lingua è un requisito di tutta importanza. Ho sentito alcuni – riferisce – che dicevano che erano contenti di potersi mettere alla prova e far vedere che sono contenti di sapersi esprimere in italiano. Da domani i test proseguiranno: le prime domande sono 350 ma altre ne stanno arrivando. Positivo anche il contenuto dei test: I colleghi della direzione scolastica sono stati molto bravi, abbiamo collaborato molto bene. All’esame erano presenti anche due donne con i figli. Li abbiamo accuditi noi – conclude la dottoressa Lucchi – del resto non dobbiamo mai dimenticare che sono persone non numeri.