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IMMIGRATI: P.MIOLI (MIGRANTES) AUSPICA MAGGIORE CHIAREZZA NELLA SANATORIA

La richiesta di “precisazioni più puntuali” riguardo alla proposta di regolarizzare solo gli immigrati con lavoro a tempo indeterminato e un suggerimento al governo di “non entrare in contraddizione” con il testo di legge, rischiando così “una grande confusione a livello organizzativo” viene da padre Bruno Mioli, direttore dell’ufficio per la pastorale degli immigrati e dei profughi della Fondazione Migrantes, che interviene sul Sir in merito alla sanatoria per colf e badanti attualmente in corso.

Padre Mioli auspica “precisazioni più puntuali” riguardo alla proposta del ministro del Welfare Roberto Maroni di regolarizzare solo offrendo un contratto a tempo indeterminato, perché, pur essendo utile “per evitare gli abusi”, spiega il responsabile dell’ufficio della Migrantes, “potrebbe portare i datori di lavoro a non consegnare più le richieste per paura di prendere un impegno di questo tipo. Oppure potrebbero temere conseguenze nel caso volessero poi licenziare”.

Pur apprezzando a livello organizzativo l’avvio dell’operazione in maniera semplificata, padre Mioli teme “in seguito il rischio di una grande confusione”. “All’inizio – osserva – sembrava tutto chiaro: positivo il fatto di non dover più fare le code davanti alle questure ma alla posta e l’aver delegato tutto al datore di lavoro, in accordo con la persona da regolarizzare”. Inserire però, come sta avvenendo, delle “pregiudiziali”, secondo padre Mioli, potrebbe creare delle complicazioni. Se, ad esempio, “dovessero chiedere tutti i documenti per giustificare l’identità del datore di lavoro, o analizzare tutti i timbri sul passaporto dell’immigrato, quella semplicità che prevaleva all’inizio rischia di complicarsi. Sono infatti frequenti i casi in cui i datori di lavoro, all’ultimo momento, decidono di rinunciare alla regolarizzazione. In tanti prevale il calcolo economico e non la ragionevolezza, né tantomeno il senso umanitario nei confronti dell’immigrato”. Padre Mioli auspica inoltre “di attenersi al testo dell’articolo 33 della legge, affinché non avvengano interpretazioni restrittive dello stesso, né tantomeno in contraddizione con la lettera e lo spirito del testo”. L’esponente della Fondazione Migrantes conferma, infine, che “come gruppi e associazioni di solidarietà siamo stati convocati dalla prefettura che ci ha chiesto di supportare gli uffici postali per distribuire i moduli e aiutare la compilazione”.Sir

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