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IMMIGRATI: MIGRANTES, POSITIVI GLI EFFETTI DELLA REGOLARIZZAZIONE

“La regolarizzazione, che è quasi la somma delle quattro che l’hanno preceduta, ha sortito un effetto positivo ed è la più consistente mai verificatasi non solo in Italia ma in Europa. Non mancano però gli interrogativi e le perplessità”. Commenta così padre Bruno Mioli, direttore nazionale della pastorale dei profughi e immigrati della Fondazione Cei Migrantes, i dati forniti ieri dal ministro dell’Interno Pisanu sulla regolarizzazione di persone ‘immigrate’. Su 705.404 domande oltre 634.000 sono state accolte. Dei rimanenti 60.000, arrotondando le cifre si può dire che 25.000 sono stati respinti, 15.000 non si sono presentati alla convocazione, 20.000 sono ancora in attesa che venga definita la pratica. Questa regolarizzazione, afferma Mioli, solleva però degli interrogativi: “Che sarà di tutte queste persone quando fra qualche mese dovranno presentarsi per il rinnovo del permesso di soggiorno della validità di un anno, anzi di soli sei mesi per quelli che hanno già perso il posto di lavoro? Quali spazi di fatto sono loro consentiti per cambiare posto o tipo di lavoro? In questa precarietà come potranno progettare il ricongiungimento familiare?”. La regolarizzazione appena conclusa, prosegue Mioli, “porta il numero complessivo delle persone ‘immigrate’ sui 2.500.000, modifica notevolmente la ‘geografia’ della presenza straniera in Italia: il baricentro infatti dal bacino del Mediterraneo si sposta verso l’Est europeo e fa salire la percentuale dei cristiani (cattolici compresi) sul totale delle presenze”. Per Mioli, tra le “sorprese” di questa regolarizzazione: i 132.000 romeni che, aggiunti ai 95.000 già con permesso di soggiorno, si pongono al primo posto in assoluto di presenze e gli ucraini al quarto posto con 114.000 presenze.Sir