Dossier
Immigrati, in un anno +57% in Toscana
Paesi di partenza. Aumentano in modo consistente gli immigrati provenienti dalla Romania, che salgono al terzo posto in un’ipotetica graduatoria dei gruppi nazionali, scavalcando marocchini e polacchi. Ma anche quelli provenienti dall’Ucraina e dalla Serbia-Montenegro. Diminuisce, invece, il peso percentuale di Marocco, Senegal e Tunisia.
L’«effetto regolarizzazione» modifica la «geografia» delle provenienze. In generale la quota di migranti che arrivano dall’Europa Centro-Orientale, già percentualmente rilevante un anno fa, ha segnato un’ulteriore consistente impennata (più 7%). Anche gli stranieri dell’Estremo Oriente continuano a caratterizzare l’immigrazione toscana, mentre prosegue la lenta diminuzione dell’incidenza di quelli provenienti dalla regione del Maghreb e dell’Africa Occidentale.
Motivi del soggiorno. Lavoro e famiglia soprattutto, ma anche residenza elettiva, motivi religiosi, studio. In tutto gli immigrati «toscani» con un permesso di soggiorno di lunga durata sono il 97,8% del totale. Nel dettaglio, cresce il «peso» percentuale dei lavoratori subordinati (più 14,2%) «altra conseguenza della regolarizzazione» commentano gli esperti del Dossier e cala quello dei motivi familiari (-6,9%) e dei lavoratori autonomi (-1,7%), anche se la propensione all’autoimprenditorialità resta una delle peculiarità dell’immigrazione toscana.
Mercato del lavoro. Dalle 44.029 nuove assunzioni del 2002 alle 43.312 dell’anno seguente, circa l’1,6% in meno. La fase di stagnazione attraversata dell’economia toscana (il 2003 è stato il secondo anno consecutivo di crescita zero) sembra aver fatto sentire i suoi effetti anche sul mercato della manodopera immigrata che, almeno fino ai dodici mesi precedenti, sembrava immune da contraccolpi negativi.
La crisi si è fatta sentire in modo particolare nel settore della ristorazione (-1.827), tessile (-1.174 assunzioni), in agricoltura (-946) e nelle concerie (-160). In controtendenza, invece, le costruzioni (più 1.049).
Integrazione scolastica. Dai 14.884 alunni del 2001/2002 ai 20.320 di quello successivo per un incremento del 36,5%. La popolazione studentesca d’origine straniera continua a crescere e raggiunge, nel 2003, un’incidenza del 4,7%. È una quota elevata che pone la Toscana in sesta posizione in un’ipotetica graduatoria delle regioni italiane.
La Caritas. Quote d’ingresso calcolate sui reale fabbisogno di manodopera immigrata, l’introduzione del permesso di soggiorno per ricerca di lavoro e diritto di voto alle elezioni amministrative. Sono solo alcune delle proposte formulate dalle Caritas d’Italia nel giorno della presentazione del «Dossier statistico immigrazione». Richieste specifiche e motivate, presentate mercoledì, in contemporanea, in dodici diverse città d’Italia.