Toscana
Immigrati, in 500 da Lampedusa alla Toscana
La Superba, grande nave veloce da otto e più ponti, arriva da Lampedusa. Partita nella notte ed arrivata a notte di nuovo già fonda, porta trecento giovani tunisini, tutti uomini, fuggiti per un viaggio della speranza da dove non c’era più democrazia o futuro. Ragazzi scappati per ricongiungersi ai familiari che magari già vivono in Francia, in Germania o in Belgio. Desiderosi di riabbracciare un fratello, la sorella o uno zio.
Guardano con curiosità. E’ impossibile però parlare con loro. Le operazioni di imbarco sui pullman si sono infatti svolte tutte a bordo. Questi trecento ragazzi, 304 per la precisione, per adesso rimarranno in Toscana e sono i primi migranti che la Regione e i comuni si sono dichiarati disponibili ad accogliere dopo il terremoto soci ale (e poi gli scontri armati) che hanno sconquassato il nord Africa nell’ultimo mese e mezzo: primo contributo toscano all’operazione umanitaria messa in piedi. La Toscana li accoglierà non nelle tendopoli recintate con il filo spinato, come a Coltano, che era la prima ipotesi messa in campo dal governo di Roma, ma in piccole strutture, dodici per adesso, sparse in sette province: Siena, Pistoia, Grosseto, Livorno, Firenze, Pisa ed Arezzo.
Alle 21.30 sul piazzale davanti al molo Sgarellino erano già allineati i pulman messi a disposizione dalla Regione e dalla protezione civile, su cui subito sono stati fatti salire i ragazzi. Assieme ai pullman c’erano le ambulanze delle associazioni di volontariato e carabinieri e polizia schierati. Ma il loro inte rvento non è stato necessario e tutte le operazioni si sono svolte con estrema tranquillità. La Regione ha messo da subito a disposizione dei migranti tutta l’assistenza sanitaria necessaria e la logistica per l’accoglienza. Da domani, nelle dodici strutture in cui i migranti stasera dormiranno (e da dove in mattinata saranno accompagnati in questura per la verifica dell’identità e le pratiche di rito), arriveranno anche gli assistenti legali e gli interpreti.
I luoghi d’accoglienza saranno presidiati dalle forze dell’ordine, in attesa almeno che venga deciso se sarà applicato o meno l’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione, invocato anche dal presidente Enrico Rossi: ovvero il permesso di soggiorno tempora neo per sei mesi, per motivi umanitari, che consentirebbe ai migranti di spostarsi a quel punto liberamente sul suolo italiano ma anche di varcare i confini per i ricongiungimenti familiari, senza essere bloccati come in questi giorni a Ventimiglia dalla polizia francese.
Villa Pieragnoli è una struttura dell’Arcidiocesi di Firenze, gestita dalla Caritas e destinata ai richiedenti asilo, profughi e rifugiati, uomini e donne singoli e nuclei familiari per un massimo di 55 persone. Tra i servizi che il centro offre sono previsti vitto, alloggio, vestiario, l’erogazione di pocket-money nella misura di 2 euro giornalieri, corsi di alfabetizzazione e formazione, consulenza legale. L’Opera della Madonnina del Grappa, fondata nel 1923 da don Giulio Facibeni dispone di diverse strutture in città per l’accoglienza di minori, di adolescenti, casa di riposo, casa famiglia, dormitorio per i senza tetto.
A Empoli la Misericordia ha preparato sei appartamenti dislocati in città, tutti di circa 60 metri quadrati, dotati di bagno e spazio cucina. “Abbiamo predisposto tutto il necessario – spiega Giovanni Pagliai, governatore della Misericordia di Empoli – e siamo pronti ad accogliere queste persone per il tempo che sarà ritenuto necessario”. “Per il pranzo – spiega – li porteremo al centro Emmaus di via XI Febbraio a pochi passi dalla stazione, mentre la cena sarà servita nelle stanze che li ospiteranno. Nel caso qualcuno di loro volesse comunque restare a pranzo nel proprio appartamento sarà libero di farlo e ci organizzeremo per una seconda consegna a domicilio”.
Le altre strutture a Siena, Pisa e Pistoia
Una trentina di persone sono ospitate in località Pineta, nel Comune di Monticiano (Siena), in una struttura di proprietà della Regione Toscana. Nel Comune di Montopoli (Pisa), in località Le Capanne, 20 immigrati sono ospiti della struttura Oasi della Madonnina del buon viaggio, di proprietà della Diocesi di San Miniato. Qui, sono sorte delle difficoltà e si stanno valutando soluzioni alternative, come una struttura a S. Croce sull’Arno. Infine, in provincia di Pistoia 40 immigrati sono ospitati nel comune di San Marcello Pistoiese, nella casa vacanze «Mons. Longo Dorni» della Diocesi di Pistoia.
Sembra ormai tramontata definitivamente l’ipotesi di ospitare immigrati nell’ex ospedale di Calambrone, di proprietà dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana (Aoup), dopo le forti proteste di cittadini e imprenditori locali dei giorni scorsi. Tra l’altro, nella notte di lunedì la struttura è stata danneggiata da alcuni vandali (leggi notizia). Le ipotesi alternative sono due: la Piaggerta, nel parco regionale di San Rossore, e l’ex dipartimento di biochimica dell’università di Pisa a San Piero a Grado (Pisa). La Piaggerta, struttura ricettiva all’interno del Parco e nel territorio comunale di San Giuliano Terme (Pisa), è praticamente già pronta e accoglierà 40 persone. L’altro edificio, che si trova in località la Bigattiera, nell’ entroterra di Marina di Pisa, appartiene all’ateneo pisano e negli anni passati era stato utilizzato per lo studio della coltivazione del baco da seta. Dovrebbe ospitare tra i 30 e i 40 migranti.
Con secondo arrivo, centro anche a Capannori
Mercoledì mattina, altri 200 migranti sono sbarcati a Livorno dalla nave «Clodia», per essere ripartiti in 10 località: Stia (Arezzo), Barberino del Mugello e Sesto Fiorentino, Villa Pieragnoli a Firenze, San Vincenzo (Livorno), Capannori (Lucca), San Rossore e San Piero a Grado a Pisa, Santa Croce sull’Arno (Pisa) e Sovicille (Siena). Salgono così a otto le province della regione che ospitano i nordafricani provenienti da Lampedusa. Oltre a quelle di Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Livorno, Grosseto e Pistoia, si aggiunge adesso anche la provincia di Lucca, con un centro nel comune di Capanori, Saranno alloggiati nel centro di accolienza migranti di Lunata, gestito dalla Cooperativa Odissea. Nella struttura saranno presenti volontari, mediatori culturali, rappresentanti di associazioni di immigrati e sarà attivo un presidio sanitario con medici ed infermieri.