Toscana

Immigrati, in 500 da Lampedusa alla Toscana

Sbarcati lunedì notte a Livorno i primi 300 immigrati provenienti da LampedusaSalutano, esultano e sorridono i ragazzi tunisini fuggiti dal nord Africa alla volta dell’Europa, in cerca di un futuro migliore. Lo fanno dal vetro dei finestrini del primo pullman che esce dalla nave, quello diretto in provincia di Livorno. Ed anche la lunga navigata, racconta chi sulla nave li ha accompagnati, è stata serena e tranquilla. Qualcuno applaude e manda baci, quasi fosse finito un incubo e lo sbarco a terra fosse una sorta di liberazione, unita alla speranza di poter voltare finalmente pagina. Una scena che si ripete pullman dopo pullman, una decina di volte. Qualcuno dei ragazzi ha il cappello tirato sopra la testa, a proteggersi dal freddo. C’è chi ha il giubbotto e chi indossa una tuta leggera. Sono tutti giovani, qualcuno addirittura giovanissimo. Sono le dieci e mezzo di notte quando la nave “La Superba”, traghetto d’alto mare del gruppo Grimaldi, attracca al molo “Sgarellino” nel porto di Livorno. Quarantacinque minuti più tardi escono dalla stiva i pullman che vi erano entrati mezz’ora prima: fa da apripista quello dei migranti che rimarranno a Livorno, poi quelli di Siena, Firenze e quindi tutti gli altri.

“La Superba”, grande nave veloce da otto e più ponti, arriva da Lampedusa. Partita nella notte ed arrivata a notte di nuovo già fonda, porta trecento giovani tunisini, tutti uomini, fuggiti per un viaggio della speranza da dove non c’era più democrazia o futuro. Ragazzi scappati per ricongiungersi ai familiari che magari già vivono in Francia, in Germania o in Belgio. Desiderosi di riabbracciare un fratello, la sorella o uno zio.

Guardano con curiosità. E’ impossibile però parlare con loro. Le operazioni di imbarco sui pullman si sono infatti svolte tutte a bordo. Questi trecento ragazzi, 304 per la precisione, per adesso rimarranno in Toscana e sono i primi migranti che la Regione e i comuni si sono dichiarati disponibili ad accogliere dopo il terremoto soci ale (e poi gli scontri armati) che hanno sconquassato il nord Africa nell’ultimo mese e mezzo: primo contributo toscano all’operazione umanitaria messa in piedi. La Toscana li accoglierà non nelle tendopoli recintate con il filo spinato, come a Coltano, che era la prima ipotesi messa in campo dal governo di Roma, ma in piccole strutture, dodici per adesso, sparse in sette province: Siena, Pistoia, Grosseto, Livorno, Firenze, Pisa ed Arezzo.

Alle 21.30 sul piazzale davanti al molo Sgarellino erano già allineati i pulman messi a disposizione dalla Regione e dalla protezione civile, su cui subito sono stati fatti salire i ragazzi. Assieme ai pullman c’erano le ambulanze delle associazioni di volontariato e carabinieri e polizia schierati. Ma il loro inte rvento non è stato necessario e tutte le operazioni si sono svolte con estrema tranquillità. La Regione ha messo da subito a disposizione dei migranti tutta l’assistenza sanitaria necessaria e la logistica per l’accoglienza. Da domani, nelle dodici strutture in cui i migranti stasera dormiranno (e da dove in mattinata saranno accompagnati in questura per la verifica dell’identità e le pratiche di rito), arriveranno anche gli assistenti legali e gli interpreti.

I luoghi d’accoglienza saranno presidiati dalle forze dell’ordine, in attesa almeno che venga deciso se sarà applicato o meno l’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione, invocato anche dal presidente Enrico Rossi: ovvero il permesso di soggiorno tempora neo per sei mesi, per motivi umanitari, che consentirebbe ai migranti di spostarsi a quel punto liberamente sul suolo italiano ma anche di varcare i confini per i ricongiungimenti familiari, senza essere bloccati come in questi giorni a Ventimiglia dalla polizia francese.

Ecco quali dovrebbero essere le strutture che ospitano il primo gruppo di profughi, provenienti da Lampedusa. A Monte San Savino in ex canonicaCinquanta migranti in arrivo da Lampedusa saranno ospitati dalla canonica della trecentesca chiesa parrocchiale di San Giusto a Palazzuolo nel comune di Monte San Savino. La struttura, recentemente restaurata, è di proprietà della Curia Vescovile di Arezzo che la gestisce insieme alla Caritas. 50 posti letto, con bagni e una cucina adibita, è sempre pronta per accogliere scolaresche e giovani per ritiri spirituali. E’ frequentata tutto l’anno da gruppi di studenti provenienti soprattutto dalla Germania e da gruppi scout. 75 i profughi nell’area fiorentinaL’annuncio ufficiale l’ha dato il presidente del Consiglio comunale di Firenze, Eugenio Giani, in apertura dei lavori: saranno circa 75 i profughi che arriveranno in serata nell’area fiorentina: 30 saranno accolti in strutture del capoluogo toscano, 30 a Sesto Fiorentino e 15 a Empoli. A Firenze i profughi verranno ospitati in tre diverse strutture: l’albergo Popolare del Comune (10), villa Pieragnoli (10) e l’Opera della Madonnina del Grappa (10). A Sesto i 30 profughi previsti saranno accolti in una canonica della parrocchia di Santa Maria a Morello, ad Empoli, dove se ne attendono 15, in case famiglia della Misericordia.

Villa Pieragnoli è una struttura dell’Arcidiocesi di Firenze, gestita dalla Caritas e destinata ai richiedenti asilo, profughi e rifugiati, uomini e donne singoli e nuclei familiari per un massimo di 55 persone. Tra i servizi che il centro offre sono previsti vitto, alloggio, vestiario, l’erogazione di pocket-money nella misura di 2 euro giornalieri, corsi di alfabetizzazione e formazione, consulenza legale. L’Opera della Madonnina del Grappa, fondata nel 1923 da don Giulio Facibeni dispone di diverse strutture in città per l’accoglienza di minori, di adolescenti, casa di riposo, casa famiglia, dormitorio per i senza tetto.

A Empoli la Misericordia ha preparato sei appartamenti dislocati in città, tutti di circa 60 metri quadrati, dotati di bagno e spazio cucina. “Abbiamo predisposto tutto il necessario – spiega Giovanni Pagliai, governatore della Misericordia di Empoli – e siamo pronti ad accogliere queste persone per il tempo che sarà ritenuto necessario”. “Per il pranzo – spiega – li porteremo al centro Emmaus di via XI Febbraio a pochi passi dalla stazione, mentre la cena sarà servita nelle stanze che li ospiteranno. Nel caso qualcuno di loro volesse comunque restare a pranzo nel proprio appartamento sarà libero di farlo e ci organizzeremo per una seconda consegna a domicilio”.

Maremma, accoglienza in due Ostelli del «S. Anna» Sono due le strutture messe a disposizione dei profughi in Maremma. Si tratta di due ostelli, uno a Massa Marittima e l’altro a Gerfalco, per un totale di 150 posti letto. Entrambi sono gestiti dalla Fondazione Sant’Anna, fondata dal sacerdote Luigi Rossi, morto nel dicembre 2009. A Massa Marittima possono essere ospitate 92 persone, mentre a Gerfalco circa 50, in camere doppie, triple o multiple. Gli ostelli possiedono ampi spazi ricreativi e aree comuni. L’ostello di Massa Marittima ha anche due campi da calcio, una palestra e uno spazio chiuso per il tiro con l’arco. Il Sant’Anna nacque nel 1945 per accogliere gli orfani di guerra nell’allora casa del parroco di San Piero agli Orti, don Luigi Rossi. Da allora le due sedi (quella di Gerfalco serviva, fino alla fine degli anni ’70, come colonia estiva per i ragazzi) hanno accolto centinaia di giovani. Campiglia Marittima, allestita foresteria del Parco minerarioE’ la foresteria “Laverie”, nel Parco archeominerario di San Silvestro, la struttura gestita dalla società Parchi Val di Cornia, individuata a Campiglia Marittima, nel livornese, per ospitare del I 14 migranti. Lo stabile, ristrutturato dalla società Parchi, dispone di quattro camere più un’ampia cucina e viene di solito utilizzata per ospitare studiosi, come geologi e archeologi,che lavorano nel Parco. Il sindaco di Campiglia Marittima, Rossana Soffritti, ha dato disponibilità di massima per ospitare nelle stanze fino a 20 immigrati. Livorno, accoglienza in ostello in stile Liberty Villa Morazzana, una struttura in stile liberty di proprietà del Comune di Livorno e in concessione a privati, anche se con vincoli di destinazioni a fini sociali, ospiterà 30 migranti. Si tratta di un albergo-ostello che si trova nella zona residenziale di Monterotondo, a breve distanza da Montenero. Costruita alla fine del Settecento sui resti di una casa colonica appartenuta più tardi anche a Gemma Berlincioni e Roberto Stagno (cantanti lirici di Verdi e Mascagni), la villa ha un’ala adibita ad ostello dove si trovano due camerate con 18 posti letto e altre 8 stanze da 2 a 6 posti. Oltre all’accoglienza dei turisti Villa Morazzana in genere è utilizzata per convegni e congressi.

Le altre strutture a Siena, Pisa e Pistoia

Una trentina di persone sono ospitate in località Pineta, nel Comune di Monticiano (Siena), in una struttura di proprietà della Regione Toscana. Nel Comune di Montopoli (Pisa), in località Le Capanne, 20 immigrati sono ospiti della struttura Oasi della Madonnina del buon viaggio, di proprietà della Diocesi di San Miniato. Qui, sono sorte delle difficoltà e si stanno valutando soluzioni alternative, come una struttura a S. Croce sull’Arno. Infine, in provincia di Pistoia 40 immigrati sono ospitati nel comune di San Marcello Pistoiese, nella casa vacanze «Mons. Longo Dorni» della Diocesi di Pistoia.

Sembra ormai tramontata definitivamente l’ipotesi di ospitare immigrati nell’ex ospedale di Calambrone, di proprietà dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana (Aoup), dopo le forti proteste di cittadini e imprenditori locali dei giorni scorsi. Tra l’altro, nella notte di lunedì la struttura è stata danneggiata da alcuni vandali (leggi notizia). Le ipotesi alternative sono due: la Piaggerta, nel parco regionale di San Rossore, e l’ex dipartimento di biochimica dell’università di Pisa a San Piero a Grado (Pisa). La Piaggerta, struttura ricettiva all’interno del Parco e nel territorio comunale di San Giuliano Terme (Pisa), è praticamente già pronta e accoglierà 40 persone. L’altro edificio, che si trova in località la Bigattiera, nell’ entroterra di Marina di Pisa, appartiene all’ateneo pisano e negli anni passati era stato utilizzato per lo studio della coltivazione del baco da seta. Dovrebbe ospitare tra i 30 e i 40 migranti.

Con secondo arrivo, centro anche a Capannori

Mercoledì mattina, altri 200 migranti sono sbarcati a Livorno dalla nave «Clodia», per essere ripartiti in 10 località: Stia (Arezzo), Barberino del Mugello e Sesto Fiorentino, Villa Pieragnoli a Firenze, San Vincenzo (Livorno), Capannori (Lucca), San Rossore e San Piero a Grado a Pisa, Santa Croce sull’Arno (Pisa) e Sovicille (Siena). Salgono così a otto le province della regione che ospitano i nordafricani provenienti da Lampedusa. Oltre a quelle di Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Livorno, Grosseto e Pistoia, si aggiunge adesso anche la provincia di Lucca, con un centro nel comune di Capanori, Saranno alloggiati nel centro di accolienza migranti di Lunata, gestito dalla Cooperativa Odissea. Nella struttura saranno presenti volontari, mediatori culturali, rappresentanti di associazioni di immigrati e sarà attivo un presidio sanitario con medici ed infermieri.