Italia

Immigrati, chiusura del CPSA di Lampedusa: le Misericordie non abbandoneranno l’isola

«Più volte era stato segnalato alla Prefettura di Agrigento ed a tutte le autorità coinvolte, la situazione particolarmente critica per gli ospiti della struttura e per gli operatori impiegati all’interno». Si esprimono così il Consorzio Opere di Misericordia che gestisce in ATI il CPSA di Lampedusa e la Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia in relazione alla decisione del Ministero dell’Interno di chiusura temporanea del centro. L’ultima segnalazione del Consorzio risale allo scorso venerdì 9 marzo dove in una lettera al Prefetto di Agrigento si rimarcava nuovamente e con forza, le precarie condizioni della struttura e la scarsa sicurezza al suo interno.

Il Consorzio Opere di Misericordia è lo strumento operativo del Movimento delle Misericordie Italiane, dal febbraio 2017 gestisce in ATI con Croce Rossa Italiana il Centro di Primo Soccorso e Accoglienza denominato AMAL di Lampedusa la cui direzione è affidata ad un rappresentante di CRI. La sua finalità è quella di accogliere il migrante per il tempo strettamente necessario al suo trasferimento presso altre strutture adeguate al percorso di accoglienza.

Il Movimento delle Misericordie, nonostante la chiusura, non lascerà sola Lampedusa nell’affrontare i prossimi possibili sbarchi e lo farà potenziando la sua presenza sull’isola al servizio della popolazione e a sostegno della comunità. Il timore che si ripetano altre tragedie del mare spinge a confermare l’impegno e moltiplicare gli sforzi in linea con le parole di Papa Francesco: accogliere, proteggere, promuovere e integrare.