Toscana

Il voto in Toscana: crolla l’affluenza, ballottaggio a Siena e Viareggio

Nella prima non accadeva da 20 anni che il centrosinistra fosse costretto al ballottaggio, ma le vicende delle dimissioni di Franco Ceccuzzi (che era stato eletto per il centrosinistra con il 62%) , con conseguente arrivo del Commissario prefettizio spiegano ampiamente il calo del Pd (dal 38,49 del 2011 al 25,29 di oggi. Bruno Valentini, vincitore delle primarie del Pd, ottiene il 39,54% (con Pd-Sel-Riformisti e civica). Al ballottaggio se la vedrà con il candidato del Pdl Eugenio Neri che ha ottenuto il 23,37% (con 4 civiche, di cui due legate a Pdl e Fratelli d’Italia). A sorpresa si piazza al terzo posto la candidata di Sel-Rifondazione e civica Laura Vigni (10,29%, mentre Michele Pinassi, su cui il Movimento 5 stelle aveva investito molto, portando a Siena anche il leader Beppe Grillo, si ferma ad un modesto 8,56%.

A Viareggio, dove invece le difficoltà della giunta uscente erano appannaggio del centrodestra, il ballottaggio sarà tra il candidato del centrosinistra Leonardo Betti (Pd-Sel-Rifondazione-Idv-Psi-Psdi e civica) che ha ottenuto un buon 42,7% con il Pd 2 punti sotto al risultato di 5 anni fa, e quello del centrodestra Antonio Cima (Pdl-Lega-Fratelli d’Italia) con il 19,24%, un autentico crollo rispetto al risultato di Luca Lunardini, che nel 2008 aveva raggiunto il 61,83%, con il Pdl che dimezza anche percentualmente i propri voti (in valori assoluti passa da 12 mila a 3.981). Delude anche qui il candidato 5 stelle che in base alle ultime politiche poteva sperare di andare al ballottaggio. Maximiliano Bertoni ottiene solo il 13,27%. Frantumato il voto tra le altre liste, con Massimiliano Baldini al 5,85% e Rossella Martina al 5,60%.

Nessun problema a Pisa per il sindaco uscente Marco Filippeschi (53,48%) che era sostenuto da Pd, Sel-Idv e due civiche. Distanziatissimo il candidato del Pdl Franco Mugnai (12,66%) anche a causa della divisione nelle file del centrodestra (Diego Petrucci con Fratelli d’Italia e una civica ottiene il 9,98%). Ma cinque anni fa il candidato del centrodestra, Patrizia Paoletti Tangheroni, aveva avuto il 46,91%. Il Pd invece tiene in termini percentuali (dal 39,30% al 38,51%). Al terzo posto si piazza il candidato grillino Valeria Antoni (10,48%).

A sorpresa è arrivata anche la vittoria al primo turno a Massa per il candidato del centrosinistra. Alessandro Volpi, che nel 2008 con una civica aveva contribuito a far perdere il Pd (la vittoria era andata a Roberto Pucci con Sel e civiche), adesso – passando da indipendente attraverso le primarie del partito – ha ottenuto il 54,17% (era sostenuto da Pd-Sel-Rifondazione-Socialisti e due civiche). Gabbriella Gabrielli (Udc-Scelta civica e tre civiche di centro) ottiene comunque un buon 18,79%, superando Riccardo Ricciardi (5stelle) con il 12,01 (alle ultime politiche era stato il primo partito con il 29,2%) e Stefano Caruso (Pdl) con un misero 5,29% (un terzo in percentuale dei voti del 2008).

A Campi Bisenzio, dove l’affluenza ha subito un autentico tracollo (51,31% dall’84,11 precedente) è stato eletto sindaco Emiliano Fossi (Pd-Idv-Sel-civica) con il 62,01%, vincitore delle primarie del Pd e osteggiato dal sindaco uscente Adriano Chini. Distanziatissimo il candidato del Pdl (e due civiche) Paolo Giandola (11,74%). Male anche il grillino Niccolò Rigacci, terzo con il 10,41% (nonostante il grande exploit della lista alle ultime politiche), poco sopra a Alessandro Tesi della civica Alleanza cittadina (10,10%).

Più partecipazione nei centri minori

Guardando al primo dato relativo ai 12 comuni toscani al voto sotto i 15 mila abitanti, si direbbe che la partecipazione è inversamente proporzionale alla popolazione. L’affluenza alle urne, infatti, è stata generalmente più elevata nei centri più piccoli – oltretutto con diminuzioni più contenute rispetto al turno precedente – rispetto a quelli con un maggior numero di abitanti. Non a caso Semproniano, il meno popoloso tra quelli chiamati al rinnovo dell’amministrazione comunale, ha fatto segnare il record dell’81,11% di votanti, contro il 90,25 del turno precedente, mentre all’Impruneta, il più grande tra quelli a turno unico, è andato a votare solo il 55,86% degli aventi diritto, contro l’86,40 di cinque anni prima. E anche in altri due centri maggiori, Santa Maria a Monte (61,15 rispetto al precedente 84,07) e Poggio a Caiano (57,80 contro l’83,41), non è andata molto meglio. Tutti sopra il 70%, al contrario, Marradi, Montecatini Val di Cecina, Rio Marina e Riparbella, ampiamente al di sotto dei 5.000 abitanti.

Piccolo è bello, dunque, ed è inoltre un antidoto alla disaffezione. Innanzitutto perché dove le contese possono decidersi per un pugno di voti, si ha la netta sensazione che il voto di ciascuno alla fine conti di più. E poi nei comuni meno popolosi ci si conosce un po’ tutti, e parteggiare per l’uno o per l’altro ha anche un gusto che va al di là delle semplici simpatie politiche.

Ma veniamo ai risultati. Complessivamente, anche nei centri minori è stato premiato il centrosinistra, che ha conquistato Marradi con Tommaso Triberti, Semproniano con Miranda Brugi e Rio Marina con Renzo Galli – prevalendo sugli uscenti di centrodestra nei primi due casi e di centro nel terzo – e ha risolto anche la questione di Gavorrano sconfiggendo con Elisabetta Iacomelli, appoggiata dal Pd, l’uscente Massimo Borghi che aveva invece il sostegno di Sel. Conferme importanti anche a Impruneta con il renziano Alessio Calamandrei, a Capolona con il ritorno di Alberto Ciolfi (già sindaco dal 1985 al 1994), a Poggio a Caiano con la rielezione di Marco Martini e a Montecatini Val di Cecina con quella di Sandro Cerri, che ha rintuzzato l’attacco del vicesindaco uscente Alberto Fiorini, presentatosi a capo di una lista civica.

E sempre a proposito di civiche, è fallito a Riparbella l’assalto di Emilio Mancini, protagonista di un’opposizione che aveva costretto alle dimissioni l’uscente Ghero Fontanelli. A spuntarla, e con un bel distacco, è stato infatti ancora lo stesso centrosinistra guidato stavolta da Renzo Fantini. Più combattuta invece, a Ponte Buggianese, la conferma di Pier Luigi Galligani, che ha superato solo di tre punti e mezzo percentuali (44,8 contro 41,3) il quasi omonimo Massimo Galligani, a capo di uno schieramento moderato.

Il centrodestra è riuscito a mantenere alla grande Monte Argentario con l’uscente Arturo Cerulli che con il 58,3% dei consensi ha fatto segnare il miglior risultato della coalizione in tutta la regione. Ma il risultato forse più soprendente è stata la conquista di Santa Maria a Monte con Ilaria Parrella in Nuti, che con il 45,2% ha sconfitto Antonio Torrini, sostenuto da Pd e Sel. La Parrella, di area socialista, aveva sfidato l’uscente David Turini (al suo secondo mandato) alle primarie di cinque anni fa risultando sconfitta e poi era uscita dalla maggioranza. Stavolta è riuscita a imporsi alla guida dello schieramento «Santa Maria a Monte Viva», sostenuto anche dal Popolo della Libertà e dall’Udc. Torrini, invece, si è fermato ad appena il 35,1% dei consensi.

Soddisfazione in casa Pd. «Quello di oggi nei comuni al voto in Toscana è un bel risultato». Così il segretario del Pd toscano Andrea Manciulli, commenta le elezioni amministrative. «Il PD e il centrosinistra – rileva Manciulli – confermano i comuni dove già siamo forza di governo a cominciare dalla città di Pisa, dove sono molto contento per Marco Filippeschi, a cui sono legato da tanti anni, che oggi vede riconfermate le sue qualità. Nell’altro capoluogo, Massa, Alessandro Volpi ha dimostrato il valore della sua candidatura con un risultato che, stando ai dati provvisori, gli assegna una vittoria al primo turno. Il mio ringraziamento va anche ai gruppi dirigenti del nostro partito. Riconquistiamo anche diverse realtà come Marradi, Rio Marina, Gavorrano e Semproniano. Nella situazione data, in un contesto non facile per il nostro partito, con polemiche esterne ed interne, talvolta davvero pretestuose – prosegue Manciulli – il Pd ha dimostrato di esserci e siamo in testa al ballottaggio in città non scontate come Siena, dopo le difficili vicende di questi mesi, e Viareggio, che ci impegneremo a riconquistare dopo la gestione del centrodestra. Tutto il Pd si concentri in questo sforzo per vincere i ballottaggi, per completare un quadro che già oggi ci ha dato una bella soddisfazione. Non possiamo certamente nasconderci il preoccupante dato dell’astensionismo. Noi ci impegneremo, anche a partire dall’operato di questi nostri amministratori eletti, a recuperare il problema della disaffezione nei confronti della politica».