La scelta della nostra diocesi non è stata casuale: alle porte di Arezzo si trova la Cittadella della Pace di Rondine nel cui studentato internazionale vivono fianco a fianco venti studenti che provengono dai paesi in guerra. Dalla convivenza che si sperimenta nel bordo vicino al capoluogo ed è capace di superare le «ragioni» dell’odio prenderà spunto «Le Piazze di Maggio – Il grido della città» che costituirà un evento di grazia e un’occasione propizia di crescita.E’ significativo che l’appuntamento che ci apprestiamo a vivere sia stato preceduto da un’intensa collaborazione fra le molteplici realtà presenti sul nostro territorio. Da mesi sono impegnate a confrontarsi sulla cittadinanza le parrocchie, le scuole, l’università, le istituzioni, l’associazionismo, il mondo del lavoro e della cultura. E’ stato un movimento a vasto raggio, forse inatteso, in cui la dimensione locale si è coniugata con quella globale e dove l’esperienza di fede si è intrecciata con la vita civile.Ciò che ci aspettiamo da un evento così rilevante è che la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro possa dare un suo contributo alla comprensione della società in cui viviamo e che possa incoraggiare le donne e gli uomini di oggi a sentirsi pienamente responsabili di fronte alle grandi sfide del nostro tempo. Infatti, la persona non può trovare il suo compimento soltanto in se stessa, a prescindere dal suo essere «con» e «per» gli altri. Non basta vivere il presente: occorre plasmarlo, magari rompendo il cerchio dell’indifferenza e dell’individualismo. Tutti devono avere a cuore le sorti del povero, del carcerato, del malato, del giovane, del lavoratore, dell’imprenditore, dello studente, dell’anziano ma anche il futuro del nostro Paese, dell’Europa e dell’intera umanità. Tutti devono imparare a nutrire la «simpatia per il mondo», già prospettata al termine del Convegno Ecclesiale di Palermo.di Gualtiero Bassetti Vescovo