Ho 23 anni e faccio parte della parrocchia di Policiano e non avevo mai vissuto la visita pastorale. Immaginavo questa visita come una serie di appuntamenti formali nei quali il Vescovo avrebbe «esaminato» la mia parrocchia. Beh, mi sono dovuta piacevolmente ricredere.L’ingresso ufficiale è avvenuto durante la Santa Messa di venerdì 25 gennaio durante la quale hanno dato il benvenuto a monsignor Gualtiero Bassetti le varie realtà ecclesiali, sociali, culturali e anche ricreative del mio paese. Numerosi sono stati i momenti di condivisione che il Vescovo ha voluto dedicare alla mia piccola comunità parrocchiale: è entrato nelle case delle famiglie che accudiscono un familiare anziano e malato, ha visitato la casa per anziani «Santa Elisabetta», ha incontrato i genitori, i bambini e i ragazzi che frequentano il catechismo, i giovani e i catechisti.Proprio per ciò che riguarda questi incontri, ho un buonissimo ricordo perché la comunità ha potuto vedere concretamente quanto il nostro Vescovo ci sia vicino e come comprenda le difficoltà delle famiglie; inoltre in questi tre giorni il Vescovo ha potuto conoscere bene i ragazzi che domenica 27 gennaio hanno ricevuto il sigillo dello Spirito Santo infondendo loro la gioia di testimoniare, di vivere e di crescere nella fede: «Dobbiamo trovare il coraggio di essere testimoni di Cristo anche di fronte alla malattia, alla povertà, agli oltraggi».Significativo è stato il confronto con il gruppo giovani, durante il quale il Vescovo ha parlato della propria gioventù, della sua vocazione, della difficoltà di essere cristiani oggi in un mondo che ci presenta solo individualismo e solitudine, si è fatto uno di loro ridendo e scherzando con quei giovani che all’inizio erano così titubanti di fronte a questo uomo che credevano tanto distante da loro, ma che invece alla Santa Messa hanno ringraziato con queste parole: «Eccellenza reverendissima, vogliamo ringraziarla perché ha dedicato del suo tempo ad ascoltarci, ci sentiamo onorati, ma soprattutto è segno di speranza. Il mondo di oggi difficilmente si ferma ad ascoltarci, mentre Lei, il nostro Vescovo, è un amico che ci ascolta, che guarda le persone per quello che sono, un amico che ha condiviso con noi le sue esperienze».Ecco uno dei significati davvero importanti della visita pastorale: farci conoscere il nostro Vescovo, colui che tiene la sua comunità nel proprio cuore e che viene a creare un clima di comunione. Silvia Manganelli