Prato

Il Vescovo in India, un anno dopo lo Tsunami

di Vittorio Vannucci«Rosary convent», questo è il nome della prima casa missionaria aperta nel 1977 dalle suore domenicane di Iolo a Cochin, in India. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, sono sorte altre nove case distribuite nelle regioni del Kerala, del Karnataka e dell’Andhra Pradesh.Ma i «numeri» più importanti sono legati alla notevole quantità di uomini e donne nel bisogno, aiutati dalle suore domenicane, che gestiscono scuole, dispensari medici, laboratori artigianali. Una realtà missionaria in netta crescita e sempre più riconosciuta dalla popolazione locale.A salutare il rigoglio della missione pratese in terra indiana sarà il vescovo di Prato, Gastone Simoni, che, partendo questo venerdì 25 novembre, visiterà per la prima volta alcune delle case domenicane. Il rientro in Italia è fissato per lunedì 5 dicembre. Dieci giorni dunque a contatto con la gente delle missioni. Il presule farà tappa a Cochin, dove si trova la casa «Rosary convent», per poi visitare il Kerala e infine recarsi nella regione dell’Andhra Pradesh.Qui incontrerà i pescatori del villaggio di Samaladivi, colpito dallo tsunami dello scorso dicembre, ai quali sono già state consegnate 4 barche (altre 2 sono in arrivo) e 2 reti per riprendere la pesca, grazie ai soldi raccolti dalla diocesi. «Sentivo il bisogno di visitare questo paese e questa gente – dice il Vescovo – oltretutto per mantenere i contatti con i vescovi locali, grazie ai quali molti preti indiani sono oggi al servizio della diocesi di Prato. Rinsaldare il legame con le Chiese indiane è anche un’opportunità per fare sentire la nostra vicinanza alle missioni organizzate dalle nostre suore». Si tratta di una presenza ecclesiale importante, che dà lustro all’opera quasi trentennale portata avanti dalle domenicane. Educazione dei bambini e delle bambine indiane, assistenza ai malati che non possono sostenere le spese per curarsi, sono alcune delle attività che le domenicane esercitano con spirito di servizio nei confronti della popolazione locale.«Il lavoro che svolgiamo nelle scuole è centrale per la costruzione delle generazioni future di buona parte dell’India – dicono madre Domenica Farinaccio e suor Paola Collotto, che accompagneranno mons. Simoni nelle missioni delle consorelle -. Anche il servizio, da noi gestito, dei dispensari di medicine e cure per i malati poveri è fondamentale, sebbene richieda un forte impegno di spesa per l’acquisto di macchinari specialistici. Il Vescovo vedrà con i suoi occhi la grande famiglia che si è raccolta attorno alla solidarietà missionaria delle nostre suore». Madre Domenica e suor Paola riferiscono anche la cifra totale degli aiuti raccolti per la popolazione indiana dell’Andhra Pradesh colpita dallo tsunami dello scorso dicembre: «Abbiamo messo insieme, grazie al sostegno della diocesi di Prato, 46.800 euro, di cui 28.000 sono stati impiegati per l’edificazione di una nostra casa in loco e il rifacimento di 4 barche da pesca. I rimanenti soldi saranno destinati alla ricostruzione di altre barche». I pescatori, come sottolineano suor Paola e suor Domenica , hanno preferito che i soldi raccolti venissero utilizzati al fine di risistemare gli strumenti necessari al lavoro della pesca: «Ci hanno detto che le case possono realizzarle da soli con il fango e le foglie, così i soldi sono stati prevalentemente impiegati nella risistemazione delle barche e delle reti da pesca».Per l’India, insieme al Vescovo, partiranno madre Farinaccio e don Joseraphy Panyathusery, originario della diocesi Cochin, collaboratore parrocchiale nel duomo di Prato. Suor Paola, che accompagnerà mons. Simoni durante la visita, è già in India.