Monsignor Gualtiero Bassetti si immerge nei due paesi al confine fra i comuni di Arezzo e Monte San Savino e da lì invia un messaggio forte alla diocesi: «Il cristiano è colui che va controcorrente e non si adegua al conformismo o alla mentalità imperante», ripete il Vescovo nelle celebrazioni domenicali che presiede in entrambe le comunità. A fare da spunto alle parole di monsignor Bassetti sono le pagine della Scrittura della terza domenica di Quaresima. «Quando le difficoltà ci attanagliano – sottolinea – siamo presi dalla tentazione di dimenticare il Signore. E’ il nostro atto di ribellione. Ma Dio è paziente e misericordioso e ci attende a braccia aperte». Poi una riflessione sul peccato. «Il peccato è prima di tutto la scelta dell’uomo di voltare la spalle a Dio. Si preferisce ascoltare le mille voci che ci allontanano dal Signore invece che la voce di Dio. La conseguenza è un indurimento del cuore che diventa insensibile anche alle necessità dei fratelli». Infine l’invito a «togliersi la maschera che spesso ci mettiamo».Le tre giornate fra le due comunità si aprono a Montagnano, parrocchia di oltre mille anime guidata da don Gianfranco Cacioli che lì è parroco dal 1979. La prima tappa è in classe: monsignor Bassetti incontra i bambini della materna che gli donano un vaso di fiori da portare a Santa Margherita in occasione della festa della religiosa di Cortona e i ragazzi della media che lo ricevono con la musica della banda scolastica. Poi un tuffo nel mondo del lavoro: il Vescovo entra nella ditta orafa «Bluoro» e in quella di prefabbricati «Fim» dove intavola una chiacchierata con alcuni operai musulmani. Quindi l’abbraccio con i malati, la visita al cimitero che si chiude con una processione illuminata dai flambeaux e l’incontro con le 14 associazioni – di fronte a cento persone – da cui monsignor Bassetti ricava un’idea che comunica lui stesso: «Ho trovato una comunità unita che riesce a far collaborare realtà variegate». La conclusione della visita pastorale avviene la domenica quando monsignor Bassetti conferisce la Cresima a nove ragazzi di terza media. «I sacramenti non sono un fatto privato – spiega – e vanno tradotti in una testimonianza pubblica di fede». Quindi la benedizione dei bambini. E infine il pranzo con i neo cresimati, le famiglie e l’intera comunità.A Pieve a Quarto il Vescovo arriva sabato. «E’ una parrocchia piccola ma aperta e missionaria», dirà prima di partire. Ad accoglierlo il parroco, don Duilio Sgrevi, che guida la comunità di seicento anime da quasi 52 anni. La visita si apre con l’incontro con malati e anziani a cui seguono i colloqui personali. Quindi il pranzo preparato da Antonietta Chianucci, per tutti «Tonina», perpetua molto conosciuta. Nel pomeriggio l’incontro con i ragazzi del catechismo, le loro famiglie e i catechisti con cui monsignor Bassetti apre un dialogo franco. A dargli il benvenuto il piccolo Francesco con una preghiera che il bambino conclude così: «Grazie Gualtiero per essere venuto». «Senza famiglia non c’è parrocchia», avverte il Vescovo. L’epilogo con la S.Messa della domenica. «Il sorriso della gente l’ha accompagnata in questi giorni», dice a monsignor Bassetti don Sgrevi. Che ricorda anche la lampada per le vocazioni che arde da tre anni di fronte all’altare. di Giacomo Gambassi