Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il Vescovo di Arezzo abbraccia la famiglia Sandri«Sono vicino alle forze dell’ordine»

Il Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti, ha incontrato i familiari del sostenitore della Lazio ucciso nell’area di sosta di Badia al Pino, lungo la A1, alle porte di Arezzo, e l’ondata di violenza che si è consumata dopo il tragico evento. Lo ha fatto nell’ospedale di Arezzo dove ha benedetto la salma del giovane. Accolto con grande calore dai parenti del ragazzo, monsignor Bassetti si è intrattenuto a parlare con loro e ha pregato davanti al corpo.Nella mattinata il Vescovo ha avuto una telefonata con il Questore di Arezzo, dottor Vincenzo Giacobbe. «Alle forze dell’ordine – ha spiegato monsignor Bassetti al termine del colloquio telefonico – esprimo la mia vicinanza per il prezioso e delicato servizio che svolgono per il bene della comunità. La loro missione è importante e difficile, spesso rischiosa e sempre faticosa. Richiede sacrificio e domanda di trascorrere molte ore lontano dalle case e dalle famiglie. La presenza efficace di agenti e militari è indispensabile per una serena convivenza civile».Sempre questa mattina monsignor Bassetti ha rilasciato una intervista a Radio Vaticana. «Lo sport non può essere può essere il fine che dà un senso alla vita. Lo sport è un mezzo che può contribuire a far crescere la persona e ad educare sia umanamente, sia spiritualmente. Ma il clima di esasperazione che circonda gli eventi dello sport è da condannare. La crescita umana e la violenza non possono abitare nella stessa dimora. Dove c’è violenza, non può esserci Dio».Il Vescovo ha invitato in particolare le famiglie ad «educare i figli alle cose alte» e ha ammonito i genitori a «non comprare i loro figli per manifestare il loro affetto e per ripagarli del tempo che non concedono loro». Inoltre ha ricordato l’asprezza che talvolta circonda gli sport nelle categorie minori. «Dagli spalti i genitori invitano i loro ragazzi che sono schierati in un campo da gioco a compiere atti di violenza sugli avversari pur di primeggiare. Questo non è il vero senso dello sport». Da qui l’invito di monsignor Bassetti ad «un’alleanza fra società sportive, famiglie e parrocchie per non sacrificare e non soffocare le esigenze spirituali degli atleti e per scongiurare forme di esasperazione di cui possono essere portatori sia le famiglie, sia gli amici, sia gli atleti sul campo». L’ufficio stampadella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro