Nell’atmosfera cordiale e festosa dell’incontro, ha ricordato ai ragazzi e ai genitori gli impegni legati al Sacramento e ha svolto alcune riflessioni sulla situazione attuale dei giovani.«I ragazzi e i giovani vivono oggi un periodo non facile», ha affermato il Vescovo. Poi la domanda.« Perché in questo nostro tempo i genitori incontrano tante difficoltà nello svolgimento del loro compito educativo? Viviamo in una società che è stata definita “senza padre”, cioè in una società che ha perduto il senso della paternità di Dio e, di conseguenza, ha perduto il senso dell’autorità paterna e materna. Dice San Paolo che ogni autorità viene da Dio. Negata la paternità di Dio, manca ogni riferimento che dia valore all’autorità. Tolta la figura paterna di Dio, con che cosa si sostituisce l’autorità del babbo, della mamma, dell’insegnante, del sacerdote, di ogni educatore? Si sostituisce con l’individualismo. Ciascuno, grande o piccolo, si ritaglia i suoi spazi dove dice: “Qui io faccio quello che voglio; la vita me la gestisco da solo; la mia vita non è più condizionata da voi”. Allora dove andiamo a finire? Quale società creeremo per il futuro? Con una mentalità del genere si va verso l’anarchia totale». Ha proseguito monsignor Bassetti: «Ci preoccupiamo degli sconvolgimenti provocati all’ambiente, che sono tremendi. Ma molto più importante è il rispetto della persona e l’ecologia morale. Siamo stati creati in un certo modo, abbiamo delle regole scritte nel profondo della nostra coscienza, sconvolgendo le quali, compromettiamo irrimediabilmente il nostro ordine interiore e l’ordine dell’universo. Queste regole sono i comandamenti di Dio».«Ecco, cari ragazzi – ha proseguito il Vescovo – perché è importante il momento della Cresima. Ricevendo lo Spirito Santo nella vostra persona, ricevete una luce, una forza, una spinta da di dentro che vi aiuta ad essere quello che dovete essere. Prima di salire al cielo, Gesù disse: “Quando verrà lo Spirito Santo, vi ricorderà tutto quello che vi ho insegnato”. Il Vangelo che ascoltiamo tutte le domeniche lo possiamo vivere usando la luce e la forza dello Spirito Santo, il quale fa sì che la Parola ascoltata si sviluppi e germogli dentro di noi».E’ lo Spirito Santo che trasforma il cuore, rendendolo sensibile e attento alla Parola di Dio. «Ecco l’importanza della Cresima – ha spiegato il Vescovo – Mi premeva dirvelo, cari ragazzi. Sapete quanto desidero che cresciate bene, che alimentiate grandi ideali e vi prepariate ad amare davvero, a non sciupare quello che di bello Dio ha messo nella vostra vita, i vostri sentimenti, il vostro amore, la vostra sessualità. I doni di Dio devono essere sempre valorizzati, mai sciupati. Dobbiamo prendere coscienza del progetto che Dio ha su di noi».Il Vescovo ha poi continuato mettendo in evidenza alcuni punti essenziali per la crescita nella maturità cristiana, soprattutto la preghiera e la partecipazione all’Eucaristia. «Apriamo il nostro cuore a Dio attraverso la preghiera», ha detto il Vescovo rivolgendosi ai ragazzi e ai genitori. «Lo so che abbiamo molte cose da fare, ma i nostri impegni non devono mai soffocare la vita spirituale. È la preghiera che ci salva, una preghiera semplice, spontanea, la preghiera del cuore. La preghiera è l’ossigeno dell’anima, che deve essere sempre ben ossigenata come i polmoni. Non è vero che non possiamo pregare perché abbiamo tante cose da fare. Quando un ragazzo o una ragazzo sono innamorati, anche se stanno facendo altre cose, non possono fare a meno di pensare alla persona amata. Per innamorarsi di Dio sono necessari la preghiera e l’ascolto della sua Parola».Poi il monito: «Fate attenzione a non abusare della televisione. Le statistiche ci informano che i ragazzi stanno sei o sette ore davanti al televisore. Così siamo portati a pensare e ad agire secondo i modelli che la televisione ci presenta. E’ stato detto che si diventa ciò che si vede. Quanto veleni ci vengono propinati attraverso la televisione. Noi invece abbiamo bisogno di aria pulita, di aria non inquinata! Quest’aria pulita la troviamo soprattutto nell’Eucaristia domenicale. Allora ve lo dico: quando qualcuno manca, la festa non è completa. Ecco perché è necessario che tutta la famiglia partecipi all’Eucaristia. Facciamo il possibile perché la domenica la festa sia piena».