Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il vescovo ai giovani di Pieve: «Maria guida sicura e autentica».

Stiamo restituendo a questa festa il vero significato cristiano». Così don Nevio Massi parroco di Pieve Santo Stefano ha salutato i tanti fedeli che, alla presenza del vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti, si sono inginocchiati ai piedi della Madonna dei Lumi dopo la tradizionale processione, la sera della vigilia dell’8 settembre, partita dal tempietto del Colledestro e illuminata dai grandi falò e dai «lumi» dei quattro rioni pievani. È stata una sentita preparazione quella che ha caratterizzato la vigilia di questa solennità. Per tre settimane, infatti, i pievani si sono ritrovati in tre diversi appuntamenti di preghiera e riflessione in ognuno dei quali sono stati accesi undici piccoli fuochi che, alla vigilia della festa dei Lumi, sono stati portati alla Madonna del Faggio. «Chiediamo che questi trentatré fuochi si trasformino ora in altrettanti centri d’ascolto come sostegno per le famiglie», hanno pregato i fedeli durante la solenne celebrazione del 7 settembre. Monsignor Gualtiero Bassetti ha sottolineato durante la sua omelia come sia una «grande famiglia quella che si riunisce attorno a Maria. La Madre di Gesù – ha proseguito monsignor Bassetti – deve essere per tutti noi modello di fede. Essa infatti ha saputo accogliere totalmente la parola di Dio, abbandonandosi totalmente ad essa. Noi, come Lei, dobbiamo essere in grado di aprire i nostri cuori». In particolare il vescovo ha lanciato un messaggio alla città di Pieve Santo Stefano: «Questo santuario sia sempre più punto di riferimento per tutti». Il vescovo si è poi rivolto ai giovani: «Non cercate false consolazioni perché vi portano sulla strada sbagliata. Affidatevi a Maria perché essa può essere la vera consolatrice». Un pensiero monsignor Bassetti lo ha poi rivolto anche alle vocazioni: «Preghiamo perché il nostro seminario possa ricevere nuove giovani vocazioni», ha detto il vescovo. La solenne celebrazione ha vissuto anche un momento di grande emozione quando monsignor Bassetti ha ricordato di essere alla vigilia di un importante anniversario: l’8 settembre 1994 fu, infatti, ordinato vescovo dal Cardinale Piovanelli nella Basilica di San Lorenzo a Firenze. «Un anniversario di grande intimità», ha detto il vescovo.

Rodolfo Cupers di Guglielmo, arciprete della terra di Pieve Santo Stefano, «appena si manifestarono, nel mese di luglio 1589, li copiosi prodigi di Maria Santissima dei Lumi, colla sua critica e saviezza ne raccolse e verificò venticinque dei più cospicui. La comunità ebbe motivo di rappresentare tali prodigi al Granduca Ferdinando I, che si degnò spedire alla Pieve Santo Stefano l’ingegner Pietro Cacini per far la pianta del magnifico tempio che s’implorava di erigere alla Gran Madre di Dio, il quale ebbe principio il primo di maggio del 1590». Il «magnifico tempio» sorse sul luogo in cui la miracolosa immagine, affrescata da mano ignota nella seconda metà del XV secolo, si affacciava da un’edicola. La chiesa della Madonna Santissima dei Lumi è a croce greca e la sua sontuosa cupola ricoperta di piombo ha richiamato da sempre l’attenzione di architetti ed ingegneri di mezzo mondo. Nel 1631, il popolo di Pieve Santo Stefano, falcidiato anch’esso dalle ventate pestilenziali che flagellavano l’Europa, decide di fare solenne voto di celebrare ogni anno la festa della natività della Vergine l’8 settembre «con Messe e processioni, acciò che Lei interceda per la gratia appresso alla Maestà di Dio e per Sua misericordia si piaccia liberarla dal flagello del contagio»; nel luglio del 1656 «fu proposto una devotione d’andare processionalmente tutto il popolo il giorno della vigilia della Natività della Madonna Santissima alla Madonna dei Lumi da durare anni dieci». Sono trascorsi quattro secoli, ma i pievani, con immutato slancio e intatta devozione, il 7 settembre continuano a ripercorrere i passi alati degli angeli che recavano torce accese in mano e procedevano dal tempietto del Colledestro fin sotto il tabernacolo miracoloso della Vergine. Anche quest’anno due grandi focolai sono stati accesi al passaggio in onore della Madonna di fronte al ponte vecchio e al ponte nuovo, illuminati a festa dai pievani. di Lorenzo Canali