Gli alunni della scuola primaria statale, i bambini della scuola parrocchiale dell’infanzia, le associazioni di volontariato, i giovani, gli sportivi, i malati, gli ospiti della residenza per anziani «Santa Rita» di Menchetti, la comunità delle Figlie del Sacro Cuore: queste le principali realtà che il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, ha incontrato a Terontola nel corso della visita pastorale che si è chiusa venerdì 10 novembre. «E’ stata visitata per ultima, nel territorio cortonese, la parrocchia di Terontola – ha ricordato il Vescovo – per l’inaspettata scomparsa dell’amatissimo don Dario Alunno».Fra gli appuntamenti che hanno segnato la visita pastorale nella parrocchia di Terontola c’è stato l’incontro particolarmente significativo con la scuola dell’infanzia «Maria Immacolata», un’istituzione fortemente e coraggiosamente voluta dalla comunità parrocchiale e da don Dario Alunno, più volte ricordato in questa circostanza. «Il cammino della scuola dell’infanzia non è stato privo di difficoltà e non sono mancati i problemi nei suoi cinquanta anni di vita – ha aggiunto il Vescovo – ma anche e soprattutto in forza della presenza delle Figlie del Sacro Cuore di Gesù, l’istituzione continua a svolgere la propria finalità di completa formazione della personalità degli alunni e di sostegno all’opera educativa delle famiglie». Prova evidente dell’importante funzione che la scuola ha in seno alla comunità parrocchiale è stato l’entusiasmo dei piccoli alunni che con gioia, applausi e canti hanno accolto il Vescovo. Significativa l’espressione di Pierluigi: «Oggi è il più bel giorno della mia vita». All’insegnante che gli chiedeva il motivo di tanta gioia, il bambini ha risposto: «Perché viene il Vescovo». Anche davanti a monsignor Bassetti il bambino ha ripetuto: «Questa gioia la sento nel mio cuore».Consumato il pranzo insieme ai bambini e gli insegnanti in un clima di familiarità, il Vescovo si è incontrato con la piccola comunità delle religiose che operano nella scuola ripercorrendo eventi ed esperienze che hanno caratterizzato questi primi cinquanta anni di impegno educativo. Il progetto di una scuola dell’infanzia comincia a prendere forma fin dall’8 settembre 1954. Alcuni giorni più tardi, il 14 settembre, in un’assemblea con la popolazione, viene presa la decisione di realizzare la struttura. All’ingegner Andrea Bianchini è affidato l’incarico di eseguire il progetto che poi apre le porte al cantiere. Il 27 dicembre 1954, festa del patrono San Giovanni Evangelista, viene posta la prima pietra per arrivare all’inaugurazione il 1 settembre 1957 e all’inizio dell’attività il 14 ottobre dello stesso anno.«Terminato l’edificio – scrive don Alunno – presentarono subito difficoltà di rapporti con gli enti locali e tentativi da parte dell’amministrazione comunale di prendere la scuola e l’ovvio diniego da parte dei componenti del comitato di gestione». Finalmente la svolta con il sindaco Italo Monacchini: «Tra l’amministrazione comunale e il consiglio direttivo della scuola sembra finalmente terminato l’assurdo braccio di ferro», scrive in quel tempo il maestro Leone Pipparelli, grande sostenitore dell’iniziativa. «Qualcuno è riuscito a volare sopra la faziosità. Il linguaggio tra le due parti ha perso le ruvide angolazioni di contrasto. Le riunioni nel gabinetto del sindaco hanno assunto il carattere garbato di persone che, pure nelle diverse convinzioni, cercano di operare per il bene comune».La storia della scuola dell’infanzia si intreccia con quella della congregazione delle Figlie del Sacro Cuore che, profughe da Fiume, proprio nel marzo 1953, dopo sofferte vicende, approdano a Cortona, nella casa di Pergo. Le suore si mettono subito al lavoro: prima nella scuola materna di Montalla, poi a Camucia, quindi a Terontola. La congregazione è infatti un’istituzione apostolica con il carisma di trasmettere, specialmente ai giovani, fede, amore e forza di testimonianza attraverso la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Carisma che le suore esprimono soprattutto con le iniziative di catechismo, le attività assistenziali ed educative nelle scuole dell’infanzia.Benito Chiarabolli