Toscana
Il «Seggiolotto»: ecco chi arriverà a Roma
Partiamo dal Senato dove il quadro è meno complicato. In totale si assegnano 18 seggi. Al centrosinistra, maggioranza in Regione, ne andranno sicuramente 10. Che saranno spartiti tra Pd e Sel. Per Tabacci e compagni nessuna speranza di raggiungere la soglia di sbarramento del 3% che stabilisce la legge per le liste coalizzate che, insieme, superino il 20%. 9 di questi seggi andranno al Pd. Sicuri di entrare dunque quelli che hanno partecipato alle primarie di fine anno (Maria Grazia Gatti, Rosa De Giorgi, Andrea Marcucci, Manuela Granarola, Laura Cantini, Donella Mattesini, Marco Filippi) e anche quelli che hanno preso la «scorciatoia» romana come Valeria Fedeli e l’ex governatore della Toscana Claudio Martini. Il seggio assegnato a Sel andrebbe ad Alessia Petraglia. Per il gioco dei resti nazionali potrebbe scattare anche un’altro seggio. In questa caso a staccare il biglietto vincente di andata per Roma sarebbe con molta probabilità Ilaria Santi del Pd anche se il «mister» Renzo Ulivieri, nella squadra di Vendola, potrebbe avere una piccola speranza.
Alle restanti formazioni spetterebbero 8 seggi. Con buona approssimazione al Pdl dovrebbero andare 3 seggi (4 nel caso di ottimo risultato): Berlusconi capolista, Altero Matteoli, Denis Verdini e Riccardo Mazzoni (se Berlusconi opta per altra circoscrizione). Molti meno rispetto alle elezioni del 2008 quando i berlusconiani non avevano concorrenza in minoranza e fecero cappotto dei 7 seggi. Questa volta invece si affacciano alla ribalta la neonata Lista Monti che si potrebbe aggiudicare 2 seggi (Pietro Ichino, Stefania Giannini e Nedo Poli se Ichino opta per altra circoscrizione) e il Movimento 5 stelle di Grillo al quale andrebbero gli altri 2 (Laura Bottici e Alessandra Bencini). Qualche spostamento ci potrebbe essere se una delle 3 formazioni andasse particolarmente bene con il conseguente travaso di 1 seggio da una lista all’altra. Nessuna possibilità invece per la lista di Ingroia che non dovrebbe passare lo scoglio dell’8% stabilito dalla legge per chi si presenta in solitudine.
Alla Camera la questione si fa più difficile. Per Montecitorio è sufficiente infatti scavalcare la soglia del 2% per le coalizzate. Ma ci possiamo provare. I seggi da assegnare in Toscana sono 38. Partiamo sempre dal centrosinistra. Attualmente il Pd ha il vento in poppa anche se sta cominciando ad accusare una leggera flessione di consensi. Se le cose vanno bene per i bersaniani andranno a Roma in 22 (nel 2008 erano stati 19): Chiara Carrozza, Andrea Manciulli, Elisa Simoni, Marco Donati, Luca Lotti, Susanna Cecci, Dario Nardella, Maria Grazia Rocchi, Caterina Bini, Matteo Biffoni, Dario Parrini, Antonello Giacomelli, Luca Sani, Andrea Rigoni, Paolo Fontanelli, Paolo Beni, Filippo Fossati, Luigi Dellai, David Ermini, Maria Elena Boschi, Silvia Velo e Edoardo Fanucci. Potrebbe farcela il n. 23 Federico Gelli. Molto a rischio Tea Albini, n. 24.
Per Sel probabile l’accoppiata Martina Nardi e Marisa Nicchi. Da qui in avanti le cose si fanno davvero complicate. Cominciamo dal centrodestra.
Il Pdl nel 2008 aveva portato a Montecitorio una truppa di 15. Questa volta dovrà spartire la torta con molti altri competitor anche «casalinghi». Quindi è presumibile che siano 5-6: Monica Faenzi, Massimo Parisi, Maurizio Bianconi, Marco Martinelli, Gabriele Toccafondi, Simonetta Losi. Quest’ultima a rischio. Se poi le cose andassero particolarmente bene tornerebbe in gioco anche il n. 7 Maurizio Marchetti. La volta scorsa portò a casa 1 seggio anche la Lega: molto più difficile quest’anno. Una speranza per Fratelli d’Italia dell’accoppiata Crosetto-Meloni con il n. 2 in lista Achille Totaro pronto a subentrare proprio alla Meloni.
Poi c’è l’incognita Grillo: 3 i probabili seggi (Alfonso Bonafede, Massimo Artini, Marco Tricase) ma ci potrebbe stare anche il quarto. Alla Rivoluzione Civile di Ingroia probabile 1 seggio (Flavio Lotti).
Infine il centro. L’Udc la volta scorsa portò a casa 2 seggi: difficile ma non impossibile ripetersi. In questo caso toccherebbe a Giorgio Guerrini e Alessio Bonciani farsi avanti. Infine la Lista Monti che alla Camera si presenta distinta dal partito di Casini. I deputati da mandare a Roma potrebbero essere 2, in caso di buon risultato anche 3: a sorridere sarebbero Andrea Romano, Edoardo Nesi e Alfredo Monaci.
Quanti ne azzeccheremo? È probabile il 95%. Come è sempre successo nelle ultime consultazioni elettorali regionali e nazionali. Ma al di là di chi andrà in Parlamento l’avvertimento per tutti è uno solo: mettere mano quanto prima alla legge elettorale. Perché questa è umiliante per i cittadini. È necessario restituire il voto di preferenza. Per essere veri elettori. Per giocare in prima persona un ruolo di scelta. Per non essere relegati a semplici osservatori. Altrimenti la sconfitta sarebbe ancora più bruciante. Per tutti.