Italia
Il «San Giorgio», tremila scout a Viareggio
«Ritrovarsi insieme ha un valore». Per l’Agesci, l’associazione scout più numerosa in Italia e in Toscana, forte di ben 102 gruppi presenti sul territorio regionale, il grande evento del San Giorgio è l’occasione adatta per incontrare i propri ragazzi e per capirne bisogni ed esigenze. I vertici regionali sono rappresentati da Matteo Spanò di Pontassieve e da Caterina Macii di Figline Valdarno. I due responsabili sono un uomo e una donna perché ogni livello dell’Agesci, dal capo branco dei lupetti fino ai presidenti nazionali dell’associazione, prevedono la diarchia, ovvero la paritaria presenza di entrambi i sessi. Ad affiancare Matteo e Caterina c’è l’assistente ecclesiastico regionale padre Alessandro Salucci, domenicano proveniente dal mondo scout.
«Questo grande raduno – sottolinea Matteo Spanò – per noi rappresenta una sfida ed un’opportunità. Sappiamo che è molto difficile organizzare bene eventi di questo genere che coinvolgono migliaia di persone. Ma siamo consapevoli che il San Giorgio possa servire per rafforzare il senso di appartenenza dei nostri ragazzi non solo al movimento scout ma alla Chiesa». E proprio alla Conferenza episcopale italiana e al prossimo decennio dedicato alla «sfida educativa» l’Agesci guarda con particolare attenzione. «Il nostro è un metodo educativo – spiega Spanò – e l’essere scout non significa altro che essere cristiani e buoni cittadini. Per questo pensiamo che la nostra esperienza vada messa a servizio del progetto culturale della Cei, nel quale crediamo».
L’evento San Giorgio s’inserisce all’interno del più ampio progetto regionale che i capi scout della Toscana hanno scritto due anni fa a Lucca, nel corso di un Convegno, convocato con lo scopo di trovare obiettivi comuni su cui lavorare. «Tra questi – dice Caterina Macii – ci sono i valori dell’autonomia e della responsabilità, ambiti di crescita personale quanto mai necessari in una società, come quella d’oggi, dove il disimpegno e la precarietà sono dominanti».
Così gli scout toscani hanno cercato una risposta a questi obiettivi predisponendo per i loro ragazzi, non solo il grande raduno che si svolgerà a Viareggio da sabato 30 aprile a domenica 2 maggio, ma anche un percorso di avvicinamento all’evento. «Costruire insieme qualcosa – afferma ancora Spanò – oltre che soddisfacente è estremamente importante, non solo per i ragazzi ma anche per gli stessi capi. Uno dei nostri obiettivi è anche quello di creare relazioni positive che diano la possibilità di sperimentare la collaborazione, la fatica ricompensata e lo scambio di idee».
Nel viaggio che ha portato gli esploratori e le guide (ragazzi e ragazze dagli 11 ai 16 anni) della Toscana al San Giorgio, ampio spazio è stato dato al cammino di catechesi, preparato dalla pattuglia regionale – che ha coordinato l’intera organizzazione – insieme all’assistente padre Alessandro Salucci. «Per riscoprire il nostro essere scout e cristiani – racconta il religioso – abbiamo presentato le figure dei santi protettori San Giorgio e Santa Giovanna d’Arco. Modelli la cui storia insegna due importanti caratteristiche dello scautismo: il servizio dei bisognosi e l’affidamento a Dio».
Nel 2010 la presenza degli scout in Toscana ha visto l’incremento di due gruppi: i giovani in camicia azzurra e fazzolettone sono arrivati anche Colle Val d’Elsa nel senese e a Lido di Camaiore in provincia di Lucca. «Segno che la nostra proposta, dopo cento anni dalla sua fondazione, è ancora valida», dicono i due responsabili. Le attività regionali dell’Agesci, dopo il San Giorgio, continuano con una serie di eventi per capi e ragazzi di tutte le età, dai lupetti e coccinelle ai giovani rover e scolte del clan. A settembre nuovo appuntamento con l’Indaba, nome africano con cui gli scout indicano il raduno dei «capi tribù», convocati per discutere di un argomento. «Tema del prossimo Indaba – dice Spanò – sarà legato ad un concorso: abbiamo chiesto a tutti i gruppi toscani di illustrare attraverso un volto, rappresentato con qualsiasi tecnica artistica, il rapporto e l’incontro con Cristo. I lavori saranno esposti nel centro storico di una città toscana, ancora da stabilire, dove si svolgerà l’incontro di settembre. Si tratta di un modo originale – conclude il responsabile regionale – per iniziare un confronto sul nostro essere cristiani, qui e oggi».
E’ dedicato a San Giorgio il campo scout che tradizionalmente si svolge nel periodo di primavera, a cavallo tra aprile e maggio. Il Santo cavaliere, patrono degli scout e dell’Inghilterra, viene infatti festeggiato il 23 aprile. Il fondatore del movimento, il britannico Lord Baden Powell, ha ispirato ai principi della cavalleria molti aspetti della vita scout.
Ogni anno i Reparti di tutta Italia, le unità formate dalle squadriglie, i gruppi di ragazzi e ragazze dagli 11 ai 16 anni, chiamati esploratori e guide, si ritrovano dunque in tenda per passare tre giorni immersi nei boschi ad imparare tecniche di scouting.
Quello che si svolgerà dal 30 aprile al 2 maggio di quest’anno è un San Giorgio particolare perché ha carattere regionale. Sono invitati a partecipare tutti Reparti della Toscana (e ne saranno presenti ben 106 su 109). Un grande raduno che vedrà la presenza di oltre 3000 persone tra ragazzi e capi. Si tratta del quarto evento del genere organizzato in Toscana. Tutti si sono svolti a Viareggio, teatro anche di questo prossimo incontro. Il primo della serie si svolse nel 1978, quattro anni dopo la nascita dell’Agesci (formata dalla fusione delle precedenti associazioni: la maschile Asci e la femminile Agi), l’associazione guide e scout cattolici italiani. Il secondo nel 1987 e il terzo nel 2002.
«La cosa particolare e affascinante, che dà il segno della continuità – dice Matteo Spanò, responsabile regionale dell’Agesci, tra gli organizzatori del San Giorgio 2002 – è che i capi Reparto di oggi erano le guide e gli esploratori che otto anni fa hanno vissuto da ragazzi la stessa esperienza».
Quasi tremila ragazzi partecipanti, appartenenti a 106 Reparti guidati da 410 capi adulti; 98 atelier dove sperimentare le proprie competenze scout e 8 anni di attesa. Basterebbero questi numeri per spiegare il grande evento, che da venerdì 30 aprile a domenica 2 maggio, andrà in scena a Viareggio: il San Giorgio regionale. Ad organizzarlo l’Agesci Toscana, l’associazione delle guide e degli scout cattolici italiani, ramificata in tutto il territorio regionale, da Pontremoli a Manciano, da Rosignano a Cortona. Anche chi non è scout può comprendere facilmente la grandiosità di questo mega raduno rivolto a ragazzi e ragazze dagli 11 ai 16 anni, quelli che nel gergo «scautese» vengono chiamati esploratori e guide. Autonomia e competenza le parole chiave del San Giorgio, la cui preparazione è iniziata circa un anno fa e che ha visto coinvolti fin da subito, e da protagonisti assoluti, gli stessi ragazzi.
«Nonostante la complessità dell’evento e i numeri elevati dei partecipanti – spiegano Lorenzo Croci e Francesca Cornelio, incaricati regionali alla branca esploratori/guide – abbiamo cercato di non presentare delle attività preconfezionate. Come insegna il metodo scout sono stati gli stessi ragazzi a ideare e progettare alcuni momenti del San Giorgio». Articolata e precisa in ogni dettaglio è la logistica del San Giorgio, organizzato, anche se con grandi numeri, come un tradizionale campeggio scout, con tende, fuoco di bivacco e cucine da campo.
All’interno dei singoli Reparti di appartenenza, gli esploratori e le guide sono divisi in pattuglie formare da 6 a 8 persone chiamate squadriglie. Ad esse è stato dato il compito di arrivare preparate al grande evento attraverso un gemellaggio che ha visto lavorare assieme ragazzi appartenenti a gruppi diversi. «Abbiamo chiesto – aggiunge Lorenzo Croci – alle coppie di squadriglie gemellate di organizzare in autonomia una uscita di due giorni nel mese di marzo e di sperimentarsi in un ambito di competenza come alpinismo, campismo, esplorazione oppure espressione e altri ancora». Proprio all’apprendimento di specifiche «tecniche» è dedicato il giorno centrale del San Giorgio, sabato primo maggio. Da mattina a sera, ognuna secondo l’ambito scelto, le squadriglie, seguite da capi esperti, vivranno divertenti attività formative. Ci saranno quelle che proveranno l’emozione di una arrampicata sulla roccia, oppure la guida di kajak e barche a vela in mare o sul lago di Massaciuccoli; altre si cimenteranno nell’esplorazione con bussola e cartina o parteciperanno a laboratori di pronto intervento come ad esempio le attività antincendio. Spazio anche alle attività dedicate alle arti espressive come la recitazione, il canto e la musica, oppure sportive come vere e proprie gare di atletica allo stadio dei Pini.
Altri atelier riguarderanno attività classiche e sempre gettonate come la costruzione di tavoli, panche e torrette di segnalazione con corde e pali ma anche di giornalismo, con la realizzazione della prima pagina di un giornale. Non mancheranno workshop di attività manuali, con la creazione di oggetti realizzati con materiale riciclato.
Molti momenti della tre giorni saranno vissuti per sottocampo oppure secondo l’ambito di competenza scelto, ma tanti altri, e forse sono quelli più attesi, si svolgeranno tutti insieme. Come la sera di sabato primo maggio quando lo stadio di Viareggio sarà teatro di un grande spettacolo di musica, danze e animazione. «Sarà emozionante – dice Francesca Cornelio – vedere tremila persone col fazzolettone cantare all’unisono i canti tradizionali degli scout». La domenica invece, sulla spiaggia, la chiusura del San Giorgio con la celebrazione della messa. Un modo per ringraziare il Signore della bella esperienza appena conclusa.
Al San Giorgio regionale partecipano quasi tremila persone. Per tre giorni a Viareggio sarà montata una vera e propria cittadella degli scout. Così grande da essere suddivisa in quattro sottocampi.
Oltre alla città del carnevale tutto il territorio circostante, dalla spiaggia fino ai monti, sarà coinvolto dalle tante attività organizzate dai tantissimi capi scout (più di quattrocento) che da mesi stanno preparando il grande evento.
Gli Atelier
In tutto sono dodici gli atelier, i laboratori preparati da capi competenti nei vari settori, nei quali, sabato primo maggio, si sperimenteranno gli esploratori e le guide partecipanti al San Giorgio regionale.