Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il saluto del vescovo Bassetti «Qui dieci anni meravigliosi».

Giovedì 16 luglio, poco dopo le 12, nella cappella della Madonna del Conforto nella cattedrale di Arezzo, al termine della recita dell’Angelus, il vicario generale di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Giovacchino Dallara, ha annunciato che Benedetto XVI ha nominato il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti nuovo arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve e che l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Riccardo Fontana, è stato chiamato dal Papa a guidare la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. L’annuncio delle nomine è avvenuto in contemporanea con Perugia, con Spoleto e con la Sala stampa vaticana a Roma. Commozione e lacrime hanno accompagnato la lettura delle nomine nel duomo di Arezzo.Nel suo intervento monsignor Bassetti ha letto la missiva di accettazione inviata al Papa. «Pensavo di concludere il mio ministero episcopale nell’amata terra di Arezzo», ha scritto a Benedetto XVI. Invece sarà il nuovo Pastore di Perugia-Città della Pieve. «A 67 anni – ha sottolineato al Pontefice – le mie braccia non sono più quelle di un decennio fa ma l’amore per la Chiesa resta lo stesso del giorno della mia ordinazione sacerdotale, il 29 giugno 1966». Nel suo messaggio di congedo, ha citato frere Roger Schutz, fondatore della comunità monastica di Taizé in Francia. «Di fronte alla trepidazione di frere Roger che sentiva la chiamata alla vita monastica, la madre gli disse: “Quando il Signore chiama, bisogna affrettarsi per non farlo attendere”». Monsignor Bassetti ha ricordato che lo scopo della sua vita è stato sempre di «servire tutti quelli che hanno bisogno di me». E ha aggiunto: «Non mi presenterò a Perugia con programmi preconfezionati, ma desidero essere una presenza di amore e servizio per la comunità cristiana e per la società». Monsignor Bassetti ha definito il suo ministero episcopale in terra aretina «dieci anni meravigliosi» e ha spiegato di aver incontrato «una Chiesa accogliente e aperta alla speranza».Sull’arrivo del nuovo arcivescovo, monsignor Bassetti ha detto: «Ciò che conta non è il nome del vescovo ma che lui sia il successore degli apostoli a cui va fatto un atto di fede. Per questo vi chiedo che possa contare sul vostro aiuto e sulla vostra fiducia». Prima del messaggio di monsignor Bassetti, è intervenuto il vicario generale. «Proviamo tutti – ha affermato monsignor Dallara – un comprensibile senso di smarrimento come se venisse a mancare all’improvviso quella amabile paternità con cui lei, da dieci anni, ha accompagnato il nostro cammino». Poi ha sottolineato: «Le siamo riconoscenti per la pazienza con cui ha saputo ricercare, scoprire e valorizzare le risorse e le energie spirituali sempre nuove che le nostre comunità hanno saputo esprimere, in particolare nell’occasione straordinaria della visita pastorale».Al termine dei saluti, è intervenuto anche il sindaco di Arezzo, Giuseppe Fanfani. Con la voce rotta dall’emozione, ha tenuto a dire all’arcivescovo eletto di Perugia che «non c’è stato un momento di gioia o di difficoltà in cui lei non sia stato presente». Quindi ha aggiunto: «Ha davvero conquistato l’amore della città di Arezzo». In prima fila anche il neo-presidente della Provincia, Roberto Vasai, insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine. Fra le panche numerosi sacerdoti e diaconi, il personale della Curia, i collaboratori e molti fedeli. Monsignor Bassetti ha stretto mani, accarezzato volti, sussurrato parole di saluto a molti: con le lacrime agli occhi lui e coloro che gli giungevano di fronte.Nel primo messaggio all’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, monsignor Bassetti ha scritto di «non conoscere la terra umbra». Ha salutato il clero, i seminaristi, i religiosi e le religiose, i laici. Poi ha rivolto parole di «particolare affetto» al mondo universitario e al mondo del lavoro. «L’incontro fra l’operosità del lavoro e l’originalità della ricerca scientifica – ha scritto – è strada maestra per guardare al futuro con speranza». Monsignor Bassetti lascia la nostra Chiesa al suo decimo anno di episcopato in terra aretina. Un anniversario che aveva festeggiato a febbraio, durante la festa della Madonna del Conforto. I dieci anni di ministero episcopale ad Arezzo erano iniziati preparandosi al grande Giubileo del 2000 a cui il vescovo aveva dedicato la sua prima lettera pastorale. Nei piani pastorali ha affrontato i temi della famiglia, dell’ac-compagnamento delle coppie prima e dopo il matrimonio, della parrocchia dal volto missionario, della riscoperta dell’identità battesimale, della parrocchia come comunità educante. Nei messaggi alla diocesi si è soffermato, fra l’altro, sulle morti nel lavoro, sulla politica che ha bisogno di un «sussulto profetico», sulla prostituzione, sulla legalità nella gestione della cosa pubblica, sullo shopping domenicale che snatura il giorno del Signore. Ha scritto, poi, lettere a cresimandi, giovani e mondo del lavoro. Ha inaugurato il restaurato Crocifisso del Cimabue e ha chiuso – proprio nelle scorse settimane – la vicenda della Madonna del Parto di Piero della Francesca, a Monterchi, che tornerà in un luogo di culto. Nel 2003 ha iniziato la visita pastorale nelle 245 parrocchie della diocesi. Attualmente è delegato per i Seminari d’Italia, membro della Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata e membro del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani. Monsignor Bassetti resta amministratore apostolico della diocesi fino alla presa di possesso dell’arcivescovo Fontana. Sempre giovedì della scorsa settimana Benedetto XVI ha nominato nuovo arcivescovo di Spoleto-Norcia monsignor Renato Boccardo, segretario generale del Governatorato della Città del Vaticano.