Opinioni & Commenti
Il ruolo dei cattolici al Social Forum di Firenze, i temi di venti anni fa li ricorda solo il Papa
Parole quanto mai profetiche che, rilette oggi, possono aiutarci a comprendere quanta poca strada siamo stati capaci di fare su molti di quei temi di cui si parlò allora. In questi giorni molti si sono spesi nel ricordare l’evento. In tanti hanno cercato di appropriarsi il merito per la riuscita (la mancanza di incidenti) della manifestazione. È vero non ci fu quanto molti avevano previsto, quasi auspicato, ricordando Genova 2001. Tutto filò liscio e va riconosciuto il ruolo dell’allora prefetto di Firenze Achille Serra e dei sindacati che contribuirono a far sfilare un milione di persone nelle strade della città. Ciò che invece, a distanza di tanti anni, nessuno o pochi hanno sottolineato, è il ruolo che ebbero i cattolici in quell’occasione, quello del cardinale Ennio Antonelli – era l’arcivescovo di Firenze – che chiamò a raccolta sui temi del Forum tanti gruppi e movimenti.
Globalizzazione, pace, ambiente, diritti, economia, finanza, scriveva ancora Migone, sono parole «sottese e s’impongono domande di fondo, che precedono ogni analisi settoriale e superano gli orientamenti politici, spesso angusti. Quale futuro vogliamo costruire? Questa costruzione può essere lasciata alle sole forze economiche e a interessi multinazionali o non dovrà invece poggiare su valori etici largamente condivisi e su prospettive di crescita per tutti? Quale sarà l’anima di questa globalizzazione ormai inarrestabile e che ha in sé indubbie potenzialità?». Temi di cui oggi parla papa Francesco ma quasi da solo. La politica e i politici, di allora e di oggi, non hanno saputo dare seguito a quanto venne proposto. Ancora una volta, e nessuno ce ne voglia se lo rivendichiamo, i temi del 2002 sono al centro della Laudato sì, della Fratelli tutti e dei continui richiami del Papa ma pochi lo ascoltano. E allora proviamoci, almeno noi.