Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il ricordo dell’eccidio di Villa Santinelli.

Una tiepida e soleggiata mattina proprio come quella della del 19 marzo del 1944 ha visto la città di Sansepolcro celebrare una pagina fondante della sua storia. Se lo ricorda bene Ivo Pasquetti quel sole marzolino che le forze nazi-fasciste hanno tentato di negare ai cittadini biturgensi anticipando il coprifuoco alle 17 del pomeriggio facendo insorgere una rivoluzione popolare. «La gente che era coralmente antifascista a Sansepolcro – ricorda Pasquetti testimone oculare di quei fatti – cacciò dalla piazza i repubblichini armati e la polizia fascista in un atto di partecipazione corale della Resistenza a Sansepolcro». Sansepolcro non poteva che celebrare la memoria di quella giornata storica proprio sulla strada intitolata a quell’episodio del 19 marzo che aprì la fase che avrebbe portato alla liberazione della cittadina toscana. I partigiani biturgensi stanziati sull’Alpe della Luna scesero in città in occasione del tumulto. Il così detto IV Distaccamento Valtiberina guidato da Eduino Francini tentò un assalto alla caserma dei Carabinieri per poi dirigersi nel perugino. Il gruppo però fu intercettato presso Villa Santinelli, tra Città di Castello e Umbertide. Il casolare divenne teatro di un lungo combattimento, con il gruppo Francini che riuscì a resistere per oltre 18 ore, fino all’esaurimento delle munizioni. Costretti ad arrendersi, Francini ed altri otto giovanissimi partigiani rifiutarono, nonostante le torture, di rivelare informazioni al nemico, e infine furono fucilati a colpi di mitra mentre cantavano l’Inno d’Italia.E.G.