Massa Marittima Piombino
Il Premio letterario Isola d’Elba – Brignetti
Il 12 luglio conosceremo l’opera vincitrice della 42° edizione del Premio Letterario Internazionale Isola d’Elba – Raffaello Brignetti. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Portoferraio, presso il Centro Culturale De Laugier. Tre le opere finaliste, selezionate dalla giuria letteraria e sottoposte alla valutazione dei giudici lettori: “Ci rivediamo lassù” di Pierre Lemaitre (Mondadori), “Il romanzo della Costa Azzurra” di Giuseppe Scaraffia (Bompiani) e “Il padre infedele” di Antonio Scurati (Bompiani).
Il Premio Elba nasce nel 1962 e, salvo l’interruzione 1973-1983, ha svolto un ruolo culturale nel panorama nazionale ed europeo, premiando autori di notevole rilievo. Tra questi vanno ricordati: Alfonso Gatto (1962), Norbert M. Wildiers (1963, con “Introduzione a Teilhard de Chardin”), Heinrich Böll (1965), Eugenio Montale (1969), Jürgen Moltmann (1971, con “Teologia della speranza”), Denis Mack Smith (1972), Mircea Eliade (1984), Michel Tournier (1985), Elémire Zolla (1988), David Maria Turoldo (1989, premio speciale della giuria per “Il diavolo sul pinnacolo”), Mario Tobino (1990), Jean Guitton (1992, premio speciale della giuria con “Dio e la scienza”), Alberto Bevilacqua (1993), Mario Luzi (1994), Carlo Sgorlon (1997), Ernesto Ferrero (2003).
Un importante ruolo lo ha svolto Geno Pampaloni che ha presieduto numerose edizioni del Premio. Da ricordare, tra i giurati, Giovanni Spadolini, Rodolfo Doni, Emerico Giachery e l’elbano Gaspare Barbiellini Amidei. L’idea centrale era di proporre al pubblico opere di contenuto attuale ma di elevato livello letterario, favorendo anche la presenza all’Elba di autori europei. All’inizio degli anni Novanta, alla giuria letteraria fu aggiunta una giuria popolare. Una scelta che si è mostrata valida per portare il progetto culturale anche fra gli studenti e con iniziative pubbliche di incontro con gli autori e presentazione delle loro opere.
Il premio è intitolato allo scrittore Raffello Brignetti, nato al Giglio ma residente all’Elba dalla prima infanzia e fino al termine degli studi classici presso il liceo di Portoferraio. Uno scrittore – come ha scritto E. Giachery – “antiaccademico e non intellettualistico, interprete dello smarrimento contemporaneo. Uno scrittore controcorrente, capace di oltrepassare l’imperante realismo in una più ampia idea di verità. Non solo scrittore marino, ma pensoso indagatore dei problemi dell’essere, osservati nello specchio del ‘grande mare’.”