Prato

Il ponte di Papa Giovanni Paolo II

di Gianni Rossi

Ponti, non muri. In un famoso Angelus del 16 novembre 2003 Giovanni Paolo II lanciò un messaggio di riconciliazione diventato quasi un «manifesto» di pace.

Parlava della Terra di Gesù, martoriata dalla violenza, e riferendosi all’imponente muro costruito da Israeliani, affermò che «in realtà, non di muri ha bisogno la Terra Santa, ma di ponti! Senza riconciliazione degli animi, non ci può essere pace».

Per rendere omaggio al grande Pontefice, Prato gli dedica a soli sei mesi dalla morte, il nuovo ponte che congiunge il viale della Repubblica al Macrolotto, scavalcando l’autostrada Firenze – mare. Questo sabato 22 ottobre, alle 11, sarà il sindaco Marco Romagnoli a inaugurarlo. Il nastro d’asfalto, lungo in totale un km e mezzo, collega, attraverso il nuovo viale Enrico Berlinguer, il casello autostradale di Prato est con il Macrolotto 2 e l’Asse delle industrie legando la parte nord a quella sud della città senza dover attraversare i centri abitati e senza gravare sulla Declassata. Il ponte sulla Firenze-mare ha una lunghezza di 61 metri, 38 di luce centrale, in previsione di un possibile all’allargamento della A11 con la terza corsia, e 23 di larghezza compresa la pista ciclabile che l’attraverserà: è stato costruito con una tecnologia all’avanguardia di cui c’è un solo altro esempio in Toscana e che ha permesso una veloce costruzione, basandosi su travi a cassone completate e precompresse in opera. L’infrastruttura rappresenta inoltre l’unico ponte realizzato da privati sull’A11: l’accordo ha visto coinvolti infatti il Consorzio Macrolotto 2, a cui competeva la progettazione e la costruzione,la società Autostrade e il Comune. Il costo, compreso il viale Berlinguer, è stato di 10 milioni di euro, a carico degli investitori privati del Consorzio Macrolotto ma come scomputo degli oneri di urbanizzazione secondaria che avrebbero dovuto versare al Comune.

Scelta non poteva essere più felice: non soltanto per il significato di pace, ma anche di fede, che il ponte rappresenta. Ma anche perché Giovanni Paolo II, durante la sua storica visita a Prato il 19 marzo 1986, proprio in uno dei due Macrolotti – il primo – incontrò il mondo del lavoro, rappresentato da ben 20.000 persone.

La proposta di intitolare il ponte al Papa è stata lanciata qualche mese fa da Antonio Lucchesi, noto imprenditore pratese, già presidente dell’Unione industriale e vicesindaco di Prato.

Nelle vie di Prato c’è la memoria di altri due grandi Papi del Novecento: il beato Giovanni XXIII (la piazza della chiesa della S. Famiglia) e di Giovanni Paolo II (nei pressi della chiesa della Resurrezione).