Toscana
Il patto di Stabilità costerà ai piccoli comuni toscani 52 milioni di euro
Se nel 2013 sarà confermata l’estensione del patto di stabilità anche ai piccoli comuni con una popolazione compresa tra 1000 e 5000 abitanti, l’impatto sulle casse degli enti minori della Toscana sarebbe catastrofico: quasi 52 milioni di euro, 51.888.756, per la precisione. Questa l’entità – se confermate le regole di calcolo stabilite dalla normativa vigente – del contributo richiesto. A cui si deve aggiungere quanto già subito dai comuni per il 2012, a causa dei tagli strutturali al fondo sperimentale di riequilibrio (tra spending review e Salva Italia), cifra che si conferma pari a 13 milioni – più di 13,6 milioni se si considerano tutti i comuni al di sotto dei 5000 abitanti della nostra regione.
Le elaborazioni fatte dall’Ufficio Studi di Anci Toscana sulla situazione economico-finanziaria dei piccoli enti, e presentate oggi lunedì 12 novembre in una conferenza stampa da Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano e coordinatore della Consulta dei piccoli comuni di Anci Toscana, e Oreste Giurlani, sindaco di Fabbriche di Vallico e presidente di Uncem Toscana, destano grande preoccupazione all’interno dell’Associazione dei Comuni e di Uncem. Preoccupazione condivisa a livello nazionale, tanto che ANCI sta organizzando una grande manifestazione nazionale per mercoledì 21 novembre a Milano, indetta dai primi cittadini dei piccoli comuni, per chiedere a gran voce al Governo di rivedere la norma e non vessare con ulteriori blocchi e tagli i loro bilanci, già duramente provati dalla crisi e dai complessi processi di riorganizzazione istituzionale in corso.
Dai dati di Anci Toscana emerge come ai comuni vengano chiesti continuamente maggiori sforzi, disattendendo in maniera preoccupante la ratio di quell’invarianza finanziaria che avrebbe dovuto mettere in condizione gli enti locali di governare in maniera sostenibile il momento di passaggio dalla finanza derivata al federalismo municipale.