Vita Chiesa
Il patriarca di Gerusalemme incontra le Misericordie
Twal è stato accolto dal Presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi e dal Presidente delle Misericordie d’Italia, Roberto Trucchi. Con loro anche monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Prato e assistente spirituale delle Misericordie d’Italia.
«Complimenti per tutto il bene che le Misericordie fanno» ha affermato il Patriarca, dopo una visita alla sede fiorentina accompagnato dal sottoprovveditore della Misericordia di Firenze, Francesco D’Ayala Valva, che gli ha illustrato la storia e le attività della confraternita. Lo spirito che da quasi ottocento anni anima la Misericordia, ha voluto sottolineare il patriarca Twal, ha le sue radici proprio in Terra Santa: «La misericordia è cominciata a Gerusalemme con un misericordioso, il Signore, che aveva pietà dei malati, dei bisognosi, dei sofferenti, e che a tutti coloro che avevano un peso diceva venite da me e vi alleggerirò questo peso, questa croce. Le Misericordie che oggi lavorano qui possono molto bene, anzi è un obbligo morale, far arrivare la loro carità, la loro solidarietà, la loro misericordia anche alla Terra Santa che ha più bisogno che mai di questa misericordia e di questa atmosfera di pace. Siamo lontani dalla pace, dalla misericordia. A guardare il Medio Oriente e tutto quello che succede – ha aggiunto Twal -, la violenza di cultura e di morte in Siria, in Iraq, non credo che l’umanità sia mai arrivata a un tal punto di inumanità. È importante che le Misericordie sentano questa chiamata: Gerusalemme vi chiama, la Terra Santa vi chiama, Betlemme vi chiama. Dove è partita la misericordia, portatela di nuovo per favore. Che Dio vi benedica».
La Misericordia di Betlemme è la prima fondata in Terra Santa ed ha iniziato le sue attività in aiuto alla popolazione palestinese nell’aprile 2014 dopo che, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II, le Misericordie hanno acquistato e ristrutturato un edificio da dedicare a questo fine. In questo anno l’attività si è rivolta in particolare ai bambini audiolesi dell’Istituto Effetà e a quelli con gravi disabilità della «Casa Hogar Nino Dios», e agli anziani della Casa di Riposo «Società Antoniana» di Betlemme. Per operare a Betlemme partono dall’Italia giovani volontari delle Misericordie, in turni settimanali o quindicinali. Il progetto però è anche quello di consentire ai giovani palestinesi che opereranno alla Misericordia di Betlemme di essere ospitati in Italia per favorire la conoscenza e lo scambio di culture di pace, consentendo loro di conoscere il modello di solidarietà e fratellanza delle Misericordie italiane.
Uno scambio che arricchisce tutti, come sottolinea l’assistente spirituale delle Misericordie d’Italia, il vescovo di Prato Franco Agostinelli: «Siamo molto contenti che finalmente abbiamo avuto la possibilità di impiantare a Betlemme la prima Misericordia di Terra Santa. Mi auguro che da questo nuovo capitolo le Misericordie in genere possano trarre lo spirito adatto per poter rinverdire le proprie origini, e che la gente di Terra Santa possa trovare un punto di riferimento nel grande bisogno che laggiù stanno vivendo».
Il progetto non si ferma, e l’impegno delle Misericordie toscane, grazie anche alla disponibilità di alcuni medici, punta ad aprire in futuro nuovi servizi: «È con grande gioia – afferma il Presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi – che le Misericordie toscane hanno deciso di rinvigorire l’azione delle Misericordie italiane nella presenza significativa della neonata misericordia di Betlemme. È per questo che con la generosa disponibilità di alcuni medici fiorentini, presso la sede della Misericordia di Betlemme e presso l’ospedale Caritas di Betlemme presto sorgeranno due moderni poliambulatori a servizio di tutte le popolazioni di qualunque fede e religione che abbiano bisogno del nostro aiuto così significativo, come ci è stato spiegato da tutte le autorità, in quella terrà così martoriata».