Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il Pastore con la passione educativa che sa entrare in dialogo con la gente

Conosco monsignor Bassetti – che per molti fiorentini resta sempre don Gualtiero – ormai da tanti anni e ho nei suoiconfronti stima e amicizia grandi. Si possono cogliere nella sua esperienza pastorale due linee principali che per così dire lo caratterizzano: la prima è certamente, a mio parere, la passione formativa-educativa. È questo il settore in cui a Firenze ha dedicato energia e competenza e ha dato il meglio di sé. Dopo una breve esperienza di vice-parroco nella parrocchia fiorentina di San Salvi fu nominato dal cardinale Benelli prima assistente e successivamente vice-rettore e rettore del Seminario minore. E per quei ragazzi, allora abbastanza numerosi, egli è stato davvero padre, prima ancora che maestro. Visti i risultati raggiunti come rettore del minore sempre il cardinale Benelli gli affidò tutta la pastorale vocazionale e questo lo portò a conoscere bene la realtà giovanile in tutta la sua complessità. Nel 1979 sempre Benelli lo nominò rettore del Seminario maggiore. Lì le problematiche erano certo più complesse e esigevano un grande discernimento. Oltre infatti al numero dei seminaristi in forte calo, gli stessi giovani che motivatamente si preparavano al sacerdozio evidenziavano una fragilità che esigeva un più di paternità, unito però alla necessaria capacità di discernere se il giovane sarebbe stato adatto al sacerdozio, che comporta tanti obblighi, a cominciare dal celibato, e necessita di un grande spirito di donazione. In Seminario rimase fino al 1989 – anno in cui il cardinale Piovanelli lo nominò vicario generale – e i preti ordinati in quegli anni hanno in genere dimostrato di avere bene imparato cosa voglia dire essere preti e mantengono col loro antico rettore un rapporto di stima e lo considerano ancora un punto di riferimento certo, anche nei momenti difficili. Proprio per questa ricca esperienza monsignor Bassetti è stato nominato dalla Santa Sede visitatore dei Seminari d’Italia. Nel 1994 la nomina a vescovo di Massa Marittima-Piombinoe dieci anni fa lo spostamento ad Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Un’altra linea che per così dire caratterizza il vescovo Bassetti è il modo di rapportarsi con le persone in ogni circostanza. Mai aspro né “duro di cuore”, anche quando è necessario ribadire punti fermi della dottrina cristiana e dire quei no che dispiacciono a tanta gente. Questo emerge anche nella visita pastorale, che è in pieno svolgimento e preti e laici lo sentono e lo ricambiano con l’affetto e con l’inserirsi e portare avanti le linee pastorali che egli traccia. La diocesi cammina bene, nonostante i problemi che non mancano mai, proprio perché si è instaurata questa sintonia. Fra l’altro in questi anni monsignor Bassetti ha sostenuto e aiutato la bella esperienza di Franco Vaccari “Rondine – Cittadella della pace”, che ha lo scopo di far convivere,durante il periodo degli studi universitari, giovani tra loro nemici (israeliani-palestinesi o russi-ceceni) nella speranza che, una volta tornati in patria, saranno attori fattivi di riconciliazione. Giustamente quindi Arezzo festeggia il suo decennale di episcopato aretino, ringraziandolo per quanto ha realizzato in questi anni. A questo grazie si unisce volentieri il nostro. E, credetemi, non è un atto formale.di Alberto Migone, direttore di Toscana Oggi