Vita Chiesa
IL PAPA PER LA QUARESIMA: IL DONO CONTRO LA CULTURA DELL’EFFIMERO E DELL’EDONISTICO
Un accorato invito a tutti i credenti perché aprano il cuore alla generosità e anche un ammonimento a non cadere nelle trappole dell'”egoismo e dell’effimero”: sono questi i due binari su cui si snoda il messaggio del Papa per la Quaresima 2003 dal titolo “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere”. “Pur non mancando un’attenzione agli altri in occasione di calamità ambientali, di guerre e di altre emergenze scrive Giovanni Paolo II non è in genere facile sviluppare una cultura della solidarietà”. Al fondo di questa chiusura umana vi è, secondo il Papa, “lo spirito del mondo che altera l’interiore tensione al dono disinteressato di sé agli altri e spinge a soddisfare i propri interessi particolari”.
Il messaggio affronta a questo punto due dimensioni della generosità: quella personale, ribadendo che il vero “maestro” della carità è Cristo attraverso “il suo dono totale al Padre”; quella sociale, sottolineando che la carità non può essere “limitata”. Scrive infatti il Papa: “E’ necessario ricercare non il bene di una cerchia privilegiata di pochi, ma il miglioramento delle condizioni di vita di tutti. Solo su questo fondamento si potrà costruire quell’ordine internazionale, realmente improntato a giustizia e solidarietà, che è nell’auspicio di tutti”. Non manca, nella parte conclusiva del messaggio pontificio per la Quaresima, la proposta del digiuno e dell’elemosina, tipici dell’insegnamento della Chiesa per questo particolare periodo dell’anno liturgico. Spiega il Papa: “Privarsi non solo del superfluo, ma anche di qualcosa di più per distribuirlo a chi è nel bisogno, contribuisce a quel rinnegamento di sé senza il quale non c’è autentica pratica di vita cristiana”. Secondo Giovanni Paolo II, vanno incoraggiate sia le vocazioni di particolare e totale consacrazione ai fratelli (missionari, religiosi, presbiteri), sia l’impegno nel volontariato. Loda la “benemerita gara di solidarietà per le vittime di alluvioni in Europa, del terremoto in America Latina e in Italia, delle epidemie in Africa, delle eruzioni vulcaniche nelle Filippine, senza dimenticare le altre zone del mondo insanguinate dall’odio o dalla guerra”. Concludendo con un incoraggiamento rivolto a tutti, credenti e non credenti, Giovanni Paolo II afferma che “il Signore ripaga oltre misura ogni dono fatto al prossimo”.