Quello tra “il progetto di Dio” e “i disegni di coloro che vorrebbero affermare un loro potere ostile e prevaricatore” è “l’eterno scontro tra bene e male, che si svolge all’interno di vicende storiche, mediante le quali Dio si manifesta e ci parla”. Lo ha detto oggi il Papa, che nella tradizionale udienza generale è sembrato riferirsi indirettamente alla tragica situazione internazionale, quando commentando il Salmo 109 ha palato di “forze ostili” che stanno “sullo sfondo” del brano biblico. Tali “forze”, ha puntualizzato tuttavia Giovanni Paolo II, vengono “neutralizzate da una conquista vittoriosa” da parte dell'”eletto”, che in base ad un preciso rituale “veniva fatto assidere alla desta dell’arca dell’alleanza, così da ricevere il potere di governo dal re supremo di Israele, ossia dal Signore”. Nel Salmo 109, ha proseguito il Santo Padre, “i nemici sono raffigurati ai piedi del sovrano, che incede solenne in mezzo a loro reggendo lo scettro della sua autorità”. Tale immagine, ha precisato il Pontefice, “è certamente il riflesso di una situazione politica concreta, che si registrava nei momenti di passaggio del potere da un re all’altro, con la ribellione di alcuni subalterni o con tentativi di conquista”. Il brano in questione, però, secondo il Papa “rimanda ad un contrasto di indole generale tra il progetto di Dio, che opera attraverso il suo eletto, e i disegno di coloro che vorrebbero affermare un loro potere ostile e prevaricatore”. “Si ha, quindi – ha concluso Giovanni Paolo II l’eterno scontro tra bene e male, che si svolge all’interno di vicende storiche, mediante le quali Dio si manifesta e ci parla”. Sir