Lettere in redazione
Il Papa e l’identità dell’Occidente
Anche l’Occidente ha perso la propria memoria a causa dei tanti traumi, consapevoli ed inconsapevoli, subiti nel tempo. Ma, a differenza di quella persona infortunata, non si cura affatto di recuperare i suoi preziosi ricordi che gli permetterebbero di ritrovare la propria identità e, con questa, le ragioni del vivere. Avvertono questo non senso le agenzie preposte al recupero delle ragioni del vivere?
E’ vero, caro Marliani, l’Occidente sta progressivamente perdendo memoria della sua identità fino a giungere, in alcuni casi, ad un vero e proprio rinnegamento.
Le ragioni vanno certo ricercate sul piano storico-politico, ma quelle determinanti, come spesso accade, sono culturali: anche su questo versante, infatti è importante chiedersi con serietà da dove veniamo, mentre «l’Occidente sono parole del Papa nel discorso del 12 settembre all’Università di Ratisbona da molti anni è minacciato da una avversione contro gli interrogativi fondamentali della sua ragione e così può subire solo un grande danno», come quello appunto di non riconoscere più la sua storia profonda, cioè le sue radici.
E il Papa, sempre nel discorso di Ratisbona, ripercorre brevemente questa storia.
Dopo aver parlato del «vicendevole avvicinamento interiore che si è avuto tra la fede biblica e l’interrogarsi sul piano filosofico del pensiero greco» ha affermato che «il cristianesimo, nonostante la sua origine e qualche suo sviluppo importante in Oriente, ha infine trovato la sua impronta storicamente decisiva in Europa». «Questo incontro, al quale si aggiunge successivamente il patrimonio di Roma, ha creato l’Europa e rimane il fondamento di ciò che con ragione si può chiamare Europa».
Andrea Fagioli