Vita Chiesa

Il Papa, così assente, così presente

«Quando si manifesterà Cristo nella vostra vita, allora anche voi sarete manifestati con lui nella gloria» (Col 3,4).

Questa frase, intensa nella sua luce pasquale, ci risuona nel cuore in queste giornate di assenza/presenza del grande Papa Giovanni Paolo II. Egli è assente, sottratto ai nostri occhi: la sua Persona, il suo insegnamento, la sua guida sicura come vicario di Cristo e successore dell’apostolo Pietro. Ma è presente, già circonfuso di chiarore, nell’affetto di quanti – moltissimi di ogni paese e nazione – lo hanno onorato nei giorni del lutto riportando nell’anima la viva memoria; presente nella ricchezza di insegnamenti che ci ha lasciato, nelle parole che, quasi, ancora risuonano nella loro inconfondibile inflessione, sebbene la voce del Papa negli ultimi tempi fosse articolata con sempre maggiore fatica.

Fra le sue ultime significative espressioni ci sono state quelle per i giovani che Egli – come ha affermato – aveva sempre cercato e che, all’approssimarsi del suo ultimo viaggio, sono venuti da ogni luogo a trovarlo, quasi a fare festa per lui con canti di gratitudine e gioia sotto le finestre del palazzo apostolico. E il Papa ancora una volta li ha spiritualmente abbracciati e, nel suo sacrificio supremo, presentati al Padre.

Dalla sera del 2 aprile di questo anno Giovanni Paolo II è il grande Assente dalla scena della storia: lui che tanto ha influito sugli eventi e sulle diverse culture nel trapasso al terzo millennio. Ma la sua memoria non passerà perché l’amore che Egli a tutti ha donato resta come sigillo di una testimonianza resa con generosità totale fino alla fine.

Né mai la Chiesa potrà prescindere in avvenire dal suo Pontificato, che resta pietra miliare e luminosa del dialogo che Cristo stesso, Signore del tempo e della storia, vuole intessere con ogni nazione e cultura. La Chiesa che nell’infaticabile zelo di Giovanni Paolo II ha avuto il simbolo più eloquente della sua missione di annuncio del crocifisso risorto Signore, della proclamazione coraggiosa della verità, della difesa della dignità umana e in particolare dei poveri.

Questo è stato Papa Wojtyla: centro di unità del mondo cristiano, capo della Chiesa cattolica, servo dei servi di Dio. E ancora: padre nella fede, maestro sicuro, instancabile guida e pastore. In una parola: trasparenza dell’amore misericordioso di Cristo per l’uomo, ogni uomo.E a noi credenti che, sentendoci soli, vorremmo nuovamente stringerci al suo cuore di Padre, consegna le sue calde parole, ardenti di fede speranza amore. Oggi Egli ancora ci parla e con forza ci dice: Non temete, non abbiate paura. Aprite, anzi spalancate le porte a Cristo! È lui il significato della vita, Colui che svela a noi piccole creature assetate di verità e di luce l’autentica dignità, la grande libertà, in una parola la nostra vocazione di figli di Dio da sempre amati e chiamati al possesso di quell’unica vera gioia che non avrà mai fine.a cura delle Clarisse di San Casciano Val di Pesa