Firenze
Il Papa consegna il pallio all’arcivescovo mons. Gambelli
L'arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli: "Quando c'è stato il momento dell'incontro diretto, Papa Francesco ha voluto ancora incoraggiarmi dicendo: 'vai avanti, so che sei stato un grande missionario, adesso la tua missione è qui e devi portarla avanti'".
L’Arcivescovo di Firenze, mons. Gherardo Gambelli ha ricevuto questa mattina il pallio da Papa Francesco durante la celebrazione eucaristica nella Basilica di San Pietro.
Come ormai da tradizione, in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, il Papa ha benedetto e consegnato agli Arcivescovi metropoliti nominati nel corso dell’anno i palli che verranno poi imposti ai vescovi nelle rispettive sedi dal Nunzio Apostolico.
Il pallio è un paramento liturgico, una fascia di lana bianca con le croci nere, indossata dal Papa e dagli Arcivescovi metropoliti, che indica il legame speciale tra il Vescovo di Roma e le singole arcidiocesi metropolitane.
Dopo il pranzo insieme, nel pomeriggio, l’Arcivescovo Gambelli andrà nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura con i fedeli della diocesi di Firenze arrivati in autobus per partecipare alla celebrazione della mattina, per accompagnarlo in questo momento di particolare significato. In Basilica un momento di fraternità e preghiera, festeggiato dai fiorentini per poi rientrare a Firenze.
Queste le parole di mons. Gambelli al termine della celebrazione:
“Oggi è stata per me una grande emozione, è sempre una gioia incontrare il Papa, ma anche tanti arcivescovi e vescovi provenienti da vari paesi del mondo. Nella Basilica di San Pietro si respira l’universalità della Chiesa, il fatto che tutti siamo a servizio di un’unica missione. Quando c’è stato il momento dell’incontro diretto, Papa Francesco ha voluto ancora incoraggiarmi dicendo: “vai avanti, so che sei stato un grande missionario, adesso la tua missione è qui e devi portarla avanti”. Queste parole per me sono state di grande conforto e sostegno. Era la seconda volta che incontravo il Papa, avevo avuto modo di fargli solo un breve saluto al termine dell’Assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana a cui ho partecipato come vescovo eletto”.