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Il Papa che non ti aspetti e che tiene testa ai toscani
E se all’uscita dal Palazzo Apostolico i primi resoconti si erano soffermati sui temi ecclesiali e pastorali toccati durante l’incontro, nei giorni successivi ogni vescovo ha riportato nella propria diocesi la propria testimonianza personale. Così è venuto fuori anche qualche aneddoto curioso. Come quello raccontato dal vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, Giovanni Santucci, che dopo l’udienza generale del mercoledì, in piazza San Pietro, è andato a salutare il Papa raccontandogli della sua terra. «Com’è la gente?», chiede il Papa; «La gente è buona, è il vescovo che non è buono», risponde monsignor Santucci. Il Papa non si scompone, fa una risata e ammonisce scherzosamente: «Si converta!».
Il vescovo di Livorno, Simone Giusti, invece ha raccontato al Papa della prossima inaugurazione della Madonna dei Popoli, una grande statua collocata all’ingresso del porto. Un segno della religiosità della città: è stata proprio la gente del porto, ha raccontato Giusti, a volere questa immagine mariana, nonostante ci siano stati ostruzionismi da parte di qualche gruppo. Risponde il Papa: «Chi non vuole Maria come mamma, poi ce l’avrà come suocera!».
Alcuni vescovi hanno ritrovato nelle parole del Papa una «risonanza» particolare: così monsignor Guglielmo Borghetti (vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello e amministratore apostolico di Grosseto) ha sussultato quando ha sentito Francesco parlare, in piazza San Pietro durante l’udienza, della «speranza che non delude»: le stesse parole con cui ha intitolato la sua recente Lettera pastorale, e ha subito colto l’occasione per darne una copia al Papa. L’arcivescovo di Lucca Italo Castellani invece ha dedicato la sua Lettera pastorale al tema dell’ascolto: per lui dunque è risultato particolarmente toccante l’invito a saper ascoltare la gente. Un invito che il Papa ha riassunto, riferisce Castellani, con una formula semplice ed efficace: la «pastorale dell’orecchio».
«Abbiamo trovato un uomo disponibile, dialogante, uno di noi!», ha raccontato il vescovo di Prato, Franco Agostinelli. E forse la sua affermazione è più che un modo di dire: secondo alcune testimonianze, la famiglia del Papa avrebbe – attraverso una zia materna – legami con la Toscana. Questo forse spiegherebbe molte cose: ecco perché parlando con i vescovi toscani, Papa Francesco si è rivelato il più «toscano» di tutti.