Vita Chiesa
Il Papa ai nuovi cardinali: «Fatevi servi di tutti»
«Sì, Signore, noi confidiamo in Te e con Te proseguiamo nel nostro cammino a servizio della Chiesa e dell’umanità». Sì è conclusa con queste parole che sono un’implicita, nuova conferma indiretta di voler proseguire «finché Dio vorrà» nel suo ministero l’omelia del Papa (letta da monsignor Leonardo Sandri) durante la Messa del 22 ottobre con i trenta nuovi cardinali (più uno «in pectore») creati nel Concistoro del giorno precedente.
Durante la celebrazione eucaristica all’interno della Basilica di San Pietro, il Papa ha consegnato ai cardinali l’anello cardinalizio, «segno di dignità, di sollecitudine pastorale e di più salda comunione con la sede di Pietro». «Celebrate con me il nome del Signore, perché è Padre, amore, misericordia», ha aggiunto Giovanni Paolo II, raccomandando ai nuovi cardinali il «primato della preghiera», in particolare quella «contemplativa» del Rosario.
Alla domanda su come avesse vissuto la vigilia del Concistoro, Antonelli aveva risposto di aver dormito tranquillo molto più di quando era diventato prete: «Stamani, pregando in cappella, ho pensato che il rosso dei cardinali è anche il colore del sangue di Cristo: è il sacrificio di Cristo che fa vivere la Chiesa, e mentre guardavo la fiammella che ardeva accanto al Santissimo ho pensato che anch’io dovrò essere lampada che arde». Il santuario che sente più vicino? «Lourdes, luogo di conversioni, luogo dove si impara a vivere con serenità la malattia». Il santo a cui è devoto? «I santi sono tutti segni di Cristo. Mi appassiona, ad esempio, Madre Teresa, perché attraverso di lei è Cristo che opera. L’ho incontrata una volta, e mi sembrava che il Signore mi guardasse attraverso i suoi occhi». E tra i fiorentini? «Giorgio La Pira, di cui spero che si possa chiudere presto la fase diocesana del processo di beatificazione».
Infine, una curiosità: ad ogni nuovo cardinale il Papa assegna il titolo di una chiesa romana. Ad Antonelli è toccata Sant’Andrea delle Fratte.