Vita Chiesa

Il Papa ai giovani: «Non abbiate paura del mondo!»

“Che nessuna avversità vi paralizzi! Non abbiate paura del mondo, né del futuro, né della vostra debolezza. Il Signore vi ha concesso di vivere in questo momento della storia, perché grazie alla vostra fede continui a risuonare il suo nome in tutta la terra”. È il messaggio centrale dell’intervento di papa Benedetto ieri sera nella veglia di preghiera con i giovani riuniti nella base aerea “Cuatro Vientos” di Madrid. La preghiera è stata interrotta per alcuni minuti, proprio all’inizio delle parole del Papa, da pioggia e vento forte. Benedetto XVI si è seduto, riparato dall’ombrello bianco; ma la folla di giovani non si è persa d’animo, continuando a battere le mani, cantare e salutare: alcuni riparati da impermeabili, tele cerate e persino avvolti nelle bandiere; altri invece continuando a sbracciarsi incuranti dell’acqua. Alla ripresa, Benedetto XVI si è rivolto con un saluto fuori programma ai giovani, ringraziandoli in spagnolo “per la vostra forza e resistenza, e per l’allegria”. Quindi ha proseguito con i saluti in varie lingue, prima d’introdurre l’adorazione eucaristica, seguita dai presenti in silenzio e con un raccoglimento straordinario.

Le domande di cinque giovani. “Nella società attuale sembra difficile comprendere che Cristo è il salvatore del mondo. Chi è veramente? La fede in lui vale per tutti o solo per i cristiani?” E’ questa la domanda posta da Paul Hitchings, inglese convertito al cattolicesimo, il primo di cinque giovani che hanno posto alcuni quesiti al Papa all’inizio della veglia di Cuatro Vientos. Roselyne Warau Mwangi del Kenya chiede come, di fronte alle sofferenza del mondo, alla fame in Etiopia e Somalia, alla crisi economica, possa far capire alla persone che soffrono che “Dio si interessa di loro”. Robert De Simone, americano che sta per sposarsi, si interroga sulla morale sessuale e matrimoniale cristiana, “che sembra per pochi: come vivere quindi la vocazione al matrimonio con fedeltà?”. Kritzia Santos filippina, si interroga sui valori del mondo, che sembrano essere “denaro, potere, fama e prestigio” e chiede come “rimanere testimone fedele di Cristo in questo mondo”. Infine Kathleen Hromek, tedesca, non battezzata, si dice “attratta da Cristo” e chiede da “dove cominciare” il suo cammino.

In Cristo la fonte della gioia. “Se rimarrete nell’amore di Cristo, radicati nella fede – ha detto il Papa – incontrerete, anche in mezzo a contrarietà e sofferenze, la fonte della gioia e dell’allegria. La fede non si oppone ai vostri ideali più alti, al contrario, li eleva e li perfeziona. Cari giovani, non conformatevi con qualcosa che sia meno della Verità e dell’Amore, non conformatevi con qualcuno che sia meno di Cristo”. Il Santo Padre invita i giovani a chiedere a Dio di aiutarli a riscoprire la “vocazione nella società e nella Chiesa”, perché “vale la pena accogliere nel nostro intimo la chiamata di Cristo e seguire con coraggio e generosità il cammino che ci propone”.

Chiamati al matrimonio, al sacerdozio o alla vita consacrata. “Molti – ricorda – sono chiamati dal Signore al matrimonio”, “orizzonte luminoso ed esigente al tempo stesso. Un progetto di amore vero che si rinnova e si approfondisce ogni giorno condividendo gioie e difficoltà, e che si caratterizza per un dono della totalità della persona. Per questo, riconoscere la bellezza e la bontà del matrimonio, significa essere coscienti che solo un contesto di fedeltà e indissolubilità, come pure di apertura al dono divino della vita, è quello adeguato alla grandezza e dignità dell’amore matrimoniale”. E per chi invece è chiamato da Cristo a “seguirlo più da vicino nel sacerdozio e nella vita consacrata”, esclama: “Che bello è sapere che Gesù ti cerca, fissa il suo sguardo su di te, e con la sua voce inconfondibile dice anche a te: ‘Seguimi!’”.

L’invito all’adorazione. “Cari giovani – conclude il Papa -, per scoprire e seguire fedelmente la forma di vita alla quale il Signore chiama ciascuno di voi, è indispensabile rimanere nel suo amore come amici”. Infine, l’invito (e qui Benedetto XVI ha ripreso a parlare) a “rimanere ora in adorazione di Cristo, realmente presente nell’Eucarestia. A dialogare con Lui, a porre davanti a Lui le vostre domande e ad ascoltarlo. Cari amici, prego per voi con tutta l’anima. Vi supplico di pregare anche per me. Chiediamo al Signore, in questa notte, attratti dalla bellezza del suo amore, di vivere sempre fedelmente come suoi discepoli”.

I saluti ai pellegrini. Nei saluti, il Papa si è rivolto ai giovani in lingue diverse. “Siate orgogliosi – ha detto in francese – di avere ricevuto il dono della fede, è essa che illuminerà la vostra vita in ogni istante. Appoggiatevi sulla fede dei vostri cari, sulla fede della Chiesa! Tramite la fede noi siamo fondati in Cristo. Ritrovatevi assieme ad altri per approfondirla, frequentate l’Eucarestia, mistero della fede per eccellenza”. Ai giovani di lingua inglese ha chiesto di essere “un faro di libertà, di riconciliazione e di pace per il mondo intero”. “Non lasciate cadere i vostri desideri e aneliti nel vuoto – ha detto ai giovani in tedesco -, ma rendeteli saldi in Gesù Cristo”. In italiano (aggiungendo “a braccio” alcune parole) si è detto sicuro che “questa veglia, con tutte le sue avventure, rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita come un’esperienza indimenticabile della vostra vita”. In portoghese, l’invito “a stabilire un dialogo personale con Cristo, esponendogli i vostri dubbi e soprattutto ascoltandolo”. Da ultimo il polacco: “Questa nostra veglia di preghiera è pervasa dalla presenza di Cristo. Sicuri del Suo amore avvicinatevi a Lui con la fiamma della vostra fede. Lui vi riempirà della Sua vita. Edificate la vostra vita su Cristo e sul Suo Vangelo”.

Grazie per l’esempio. Prima di lasciare l’aerodromo, dove i pellegrini rimarranno tutta la notte sperando nella clemenza del tempo, Benedetto XVI ha preso nuovamente la parola. “Abbiamo vissuto insieme un’avventura. Avete resistito alla pioggia”, ha detto. “Grazie per il meraviglioso esempio che avete dato. Con Cristo potete sempre affrontare le prove della vita. Non dimenticatelo”.

Facebook, 5 feriti lievi per cedimento di un palo.  Il vento battente che ha colpito Cuatro Vientos, dove era in corso la veglia di Benedetto XVI con i giovani, terminata da poco con l’adorazione eucaristica, “ha provocato il cedimento di un palo che ha danneggiato una tenda. Ci sono state sei persone ferite lievemente, ma al momento è tornato tutto alla normalità”. E’ quanto riporta la pagina Fb della Giornata che citando fonti della polizia parla di 2 milioni di giovani. Intanto sulla spianata è ripreso a piovere intensamente. Inoltre il sito del giornale spagnolo “Abc” afferma che sono oltre 800 le persone colpite da malore per il caldo afoso.

Risveglio lento. È lento il risveglio dei giovani a Cuatro Vientos, aerodromo alla periferia della capitale spagnola dove è in programma l’ultima giornata della Gmg. La spianata è una distesa di sacchi a pelo e di piccole tende di fortuna che da ieri hanno permesso ai ragazzi di ripararsi prima dal caldo, poi dall’improvvisa bufera di pioggia e vento. In piedi, alle prime luci dell’alba, c’erano i sacerdoti che si preparavano per la celebrazione eucaristica: raggiungevano il settore loro dedicato davanti al palco dopo aver superato i controlli di rito. Tra loro anche chi, dalle 6, aveva indossato la casula bianca fornita dall’organizzazione e predisposta su ogni sedia. Sul palco, dalle 5.30, erano iniziate le operazioni di allestimento dell’altare, dove questa mattina Benedetto XVI presiederà la messa, oltre ad alcune scenografie. Poco dopo le 6.30 i primi movimenti dei giovani: le postazioni di ristoro hanno cominciato a essere visitate dai ragazzi per un supplemento di colazione, mentre gli altoparlanti annunciavano che nel corso della notte si era dispersa una donna polacca di 83 anni, mentre alcuni ragazzi risultavano fuori dal loro settore. Alle 7.30 la sveglia a suon di musica. Il cielo stellato della notte lascia spazio all’aurora che apre la giornata finale della Gmg. Ancora qualche avviso operativo e l’avvio della preghiera del mattino.

OLTRE 1 MILIONE DI GIOVANI PER LA MESSA FINALE; NIENTE COMUNIONE AI PELLEGRINI

Padre Lombardi: “Papa determinato a restare con i giovani nonostante pioggia e vento”(Madrid, dai nostri inviati) – “Io rimango”: sono le parole di Benedetto XVI pronunciate durante il temporale che ha investito Cuatro Vientos ieri sera nel corso della veglia con i giovani, interrotta e poi ripresa proprio per volontà del Papa. A riferirlo ai giornalisti è stato oggi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. “Il Pontefice – ha detto padre Lombardi – ha deciso di restare dal momento che i giovani rimanevano con grande entusiasmo e forza e lui non poteva essere certamente da meno, in quanto quei giovani erano venuti per lui. Benedetto XVI – ha aggiunto il portavoce – si è dimostrato determinato e deciso anche davanti a qualche incertezza organizzativa causata da microfoni e amplificazione non funzionanti. Il Papa ha avuto ragione ad aspettare. Il silenzio dell’adorazione dopo il temporale è stata una efficacissima testimonianza della capacità di concentrarsi dei giovani insieme al Papa ed una bella dimostrazione di pazienza, costanza, coraggio e impegno”. Padre Lombardi si è poi soffermato sulla messa finale dicendosi personalmente “addolorato” per la mancata distribuzione della comunione ai giovani, provocata, come ha spiegato il direttore esecutivo della Gmg, Yago de la Cierva, dal danneggiamento da parte del temporale di quattro tende eucaristiche chiuse e sigillate dalla polizia per motivi di sicurezza impedendo così di portare fuori le pissidi e le particole necessarie. Lombardi si è detto colpito dalle confessioni nel parco del Retiro, continuate anche oltre l’orario di chiusura sotto gli alberi e dalla Via Crucis. Tra i discorsi di Benedetto XVI che hanno maggiormente impressionato il portavoce ci sono quello ai giovani professori universitari e il testo non letto, ma da considerarsi come tale, della veglia, nel quale il Papa ha toccato i temi della vocazione al matrimonio e alla famiglia. Parlando dei numeri della Gmg, padre Lombardi ha detto di considerare credibile “la cifra di oltre 1,5 milioni di giovani”. Dal canto suo Yago de la Cierva ha dichiarato che “i pellegrini hanno cambiato la città, per il modo con cui hanno partecipato agli eventi religiosi, rallegrando la capitale, e che i testi di Benedetto XVI sono di grande valore e da rileggere con i giovani spagnoli”.