Vita Chiesa
IL PAPA AI GIOVANI: «IMPEGNATEVI PER LA PACE»
Il Papa chiama i giovani ad un “impegno per la pace con un unico interesse: quello per l’uomo in quanto tale e per l’amicizia tra gli uomini, i popoli e le religioni”. Una pace “realizzabile prima che con gli sforzi umani – pur necessari con l’implorazione fiduciosa ed insistente al Dio della pace”. Lo ha detto giovedì pomeriggio incontrando i giovani della diocesi di Roma e del Lazio in Piazza San Pietro, in preparazione alla XVIII Giornata mondiale della gioventù e in occasione del XXV anniversario del suo Pontificato. Nel corso dell’evento il Papa ha compiuto anche il solenne Atto di Affidamento dei giovani a Maria, benedicendo e consegnando loro le corone del Rosario. All’incontro hanno partecipato anche protagonisti del mondo della canzone e dello spettacolo.
“In questo momento travagliato della storia, mentre il terrorismo e le guerre minacciano la concordia tra gli uomini e le religioni”, ha ricordato il Papa, i giovani possono diventare “promotori della cultura della pace, oggi quanto mai necessaria”. Nel quarantesimo anniversario dell’enciclica Pacem in terris del Beato Giovanni XXIII il Papa ha sottolineato che “soltanto impegnandoci a costruire la pace sui quattro pilastri della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà sarà possibile rilanciare la cooperazione tra le nazioni e armonizzare gli interessi diversi e contrastanti di culture e istituzioni”.
6. “Ecco la tua Madre!” (Gv 19,27). Rispondere a questo invito prendendo Maria nella vostra casa significherà anche impegnarvi per la pace. Maria, Regina pacis, è infatti una Madre e come ogni madre ha soltanto un desiderio per i suoi figli: vederli vivere sereni e concordi tra loro. In questo momento travagliato della storia, mentre il terrorismo e le guerre minacciano la concordia tra gli uomini e le religioni, desidero affidarvi a Maria affinché diveniate promotori della cultura della pace, oggi quanto mai necessaria.
Un impegno per la pace con un unico interesse: quello per l’uomo in quanto tale e per l’amicizia tra gli uomini, i popoli e le religioni. Una pace così, lo comprendete bene, è realizzabile prima che con gli sforzi umani – pur necessari con l’implorazione fiduciosa ed insistente al Dio della pace.
Domani ricorrerà il quarantesimo anniversario della pubblicazione dell’Enciclica Pacem in terris del Beato Giovanni XXIII. Soltanto impegnandoci a costruire la pace sui quattro pilastri della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà – così come ci insegna la Pacem in terris – sarà possibile rilanciare la cooperazione tra le nazioni e armonizzare gli interessi diversi e contrastanti di culture e istituzioni.
7. Per implorare da Dio, attraverso la preghiera, il dono della pace, desidero infine, questa sera, consegnarvi la corona del Rosario, “dolce catena che ci riannoda a Dio”. Portatela sempre con voi! Il Rosario, recitato con intelligente devozione, vi aiuterà ad assimilare il mistero di Cristo per apprendere da Lui il segreto della pace e farne un progetto di vita.
Lungi dall’essere una fuga dai problemi del mondo, il Rosario vi spingerà a guardarli con occhio responsabile e generoso e vi aiuterà a trovare la forza per tornare ad essi con la certezza dell’aiuto di Dio e con il proposito fermo di testimoniare in ogni circostanza “la carità, che è il vincolo della perfezione” (Col 3,14) (cfr Rosarium Virginis Mariae, 40).