Vita Chiesa

IL PAPA AI GIOVANI: «IMPEGNATEVI PER LA PACE»

Il Papa chiama i giovani ad un “impegno per la pace con un unico interesse: quello per l’uomo in quanto tale e per l’amicizia tra gli uomini, i popoli e le religioni”. Una pace “realizzabile prima che con gli sforzi umani – pur necessari – con l’implorazione fiduciosa ed insistente al Dio della pace”. Lo ha detto giovedì pomeriggio incontrando i giovani della diocesi di Roma e del Lazio in Piazza San Pietro, in preparazione alla XVIII Giornata mondiale della gioventù e in occasione del XXV anniversario del suo Pontificato. Nel corso dell’evento il Papa ha compiuto anche il solenne Atto di Affidamento dei giovani a Maria, benedicendo e consegnando loro le corone del Rosario. All’incontro hanno partecipato anche protagonisti del mondo della canzone e dello spettacolo.

“In questo momento travagliato della storia, mentre il terrorismo e le guerre minacciano la concordia tra gli uomini e le religioni”, ha ricordato il Papa, i giovani possono diventare “promotori della cultura della pace, oggi quanto mai necessaria”. Nel quarantesimo anniversario dell’enciclica Pacem in terris del Beato Giovanni XXIII il Papa ha sottolineato che “soltanto impegnandoci a costruire la pace sui quattro pilastri della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà sarà possibile rilanciare la cooperazione tra le nazioni e armonizzare gli interessi diversi e contrastanti di culture e istituzioni”.

Giovanni Paolo II ha affidato ai giovani anche una icona di Maria che accompagnerà la Croce della Gmg durante il pellegrinaggio nei Paesi dell’Europa occidentale e dell’Est fino a Colonia, dove si svolgerà nel 2005 la XX Gmg. Domenica prossima, durante la celebrazione della Domenica delle Palme, entrambe saranno consegnate dai giovani canadesi ai giovani tedeschi. Il Papa ha chiesto inoltre che la Giornata di Colonia “venga fin da oggi preparata con la preghiera costante che dovrà elevarsi da tutta la Chiesa e, in particolare, in Italia, da quattro luoghi significativi: il Santuario Mariano di Loreto e quello della Madonna del Rosario di Pompei; qui a Roma, il Centro Giovanile San Lorenzo, che da venti anni, a pochi passi dalla Basilica di San Pietro, accoglie i giovani pellegrini alla Tomba del Principe degli Apostoli, e la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, a Piazza Navona”. E ha invitato ancora una volta i giovani a pregare il rosario per apprendere “il segreto della pace e farne un progetto di vita”. “Lungi dall’essere una fuga dai problemi del mondo – conclude -, il Rosario vi spingerà a guardarli con occhio responsabile e generoso e vi aiuterà a trovare la forza per tornare ad essi con la certezza dell’aiuto di Dio”. SirEcco i passaggi più significativi del discorso del Papa:

6. “Ecco la tua Madre!” (Gv 19,27). Rispondere a questo invito prendendo Maria nella vostra casa significherà anche impegnarvi per la pace. Maria, Regina pacis, è infatti una Madre e come ogni madre ha soltanto un desiderio per i suoi figli: vederli vivere sereni e concordi tra loro. In questo momento travagliato della storia, mentre il terrorismo e le guerre minacciano la concordia tra gli uomini e le religioni, desidero affidarvi a Maria affinché diveniate promotori della cultura della pace, oggi quanto mai necessaria.

Un impegno per la pace con un unico interesse: quello per l’uomo in quanto tale e per l’amicizia tra gli uomini, i popoli e le religioni. Una pace così, lo comprendete bene, è realizzabile prima che con gli sforzi umani – pur necessari – con l’implorazione fiduciosa ed insistente al Dio della pace.

Domani ricorrerà il quarantesimo anniversario della pubblicazione dell’Enciclica Pacem in terris del Beato Giovanni XXIII. Soltanto impegnandoci a costruire la pace sui quattro pilastri della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà – così come ci insegna la Pacem in terris – sarà possibile rilanciare la cooperazione tra le nazioni e armonizzare gli interessi diversi e contrastanti di culture e istituzioni.

7. Per implorare da Dio, attraverso la preghiera, il dono della pace, desidero infine, questa sera, consegnarvi la corona del Rosario, “dolce catena che ci riannoda a Dio”. Portatela sempre con voi! Il Rosario, recitato con intelligente devozione, vi aiuterà ad assimilare il mistero di Cristo per apprendere da Lui il segreto della pace e farne un progetto di vita.

Lungi dall’essere una fuga dai problemi del mondo, il Rosario vi spingerà a guardarli con occhio responsabile e generoso e vi aiuterà a trovare la forza per tornare ad essi con la certezza dell’aiuto di Dio e con il proposito fermo di testimoniare in ogni circostanza “la carità, che è il vincolo della perfezione” (Col 3,14) (cfr Rosarium Virginis Mariae, 40).