Il Papa “condivide” e ritiene legittima l’aspirazione della Chiesa grego-cattolica ucraina di una “piena configurazione giuridico-ecclesiale”, e informa che l’ipotesi della costituzione di un patriarcato (mai citato, tuttavia, esplicitamente nel discorso del Pontefice) “si sta studiando seriamente, anche alla luce delle valutazioni di altre Chiese cristiane”. Lo ha detto Giovanni Paolo II, che ha ricevuto oggi in udienza i membri del Sinodo permanente della Chiesa cattolica ucraina, guidati dal card. Lubomyr Husar. Dopo aver espresso “l’ammirazione più profonda” per la “vitalità” della comunità ecclesiale ucraina e per la “fedeltà che l’ha distinta nel corso dei secoli”, il Papa ha ricordato che “essa si sta impegnando in programmi pastorali che vedono la collaborazione generosa e concorde del clero e dei laici per un’efficace opera di evangelizzazione, favorita dal clima di libertà che oggi si respira anche nel vostro Paese”. “Per questi motivi ha proseguito condivido la vostra aspirazione, ben fondata anche nella disciplina canonica e conciliare, ad avere una piena configurazione giuridico-ecclesiale. La condivido nella preghiera e anche nella sofferenza, attendendo il giorno stabilito da Dio nel quale potrò confermare, quale successore dell’apostolo Pietro, il frutto maturo del vostro sviluppo ecclesiale. Nel frattempo voi sapete bene che la vostra richiesta si sta studiando seriamente, anche alla luce delle valutazioni di altre Chiese cristiane”. Il Santo Padre ha concluso invitando i presenti al “coraggio apostolico” e a un “sempre più intenso impegno nell’annuncio del Vangelo e nel consolidamento della vostra tradizione ecclesiale”.Sir
