«Assicurare a tutti la dignità, salute e diritti fondamentali viene giustamente sentito come un bene irrinunciabile dalla vostra Regione». Si è rivolto anche alla Toscana Benedetto XVI nella sua omelia nel corso della celebrazione eucaristica che si svolta a Arezzo davanti a 40 mila fedeli. Ma la riflessione del Papa come sempre ha riguardato tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali e legislative – presente anche il Premier Mario Monti – e l’invito è stato preciso: “La difesa della famiglia, attraverso leggi giuste e capaci di tutelare anche i più deboli, costituisca sempre un punto importante per mantenere un tessuto sociale solido e offrire prospettive di speranza per il futuro”.Il pensiero del Papa è andato anche alle difficoltà che il territorio aretino, come il resto d’Italia, sta vivendo in questo periodo di crisi. L’arcivescovo Fontana infatti ha voluto porre ai piedi del Pontefice il risultato di una raccolta fondi, effettuata nelle parrocchie diocesane, per gli indigenti della città. “Anche la vostra provincia è fortemente provata dalla crisi economica – ha detto Benedetto XVI – la complessità dei problemi rende difficile individuare le soluzioni più rapide ed efficaci per uscire dalla situazione presente, che colpisce specialmente le fasce più deboli e preoccupa non poco i giovani”. Poi il riferimento a quanto la Chiesa, in questo caso quella di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, sta facendo per aiutare chi è in difficoltà: “Questa Chiesa diocesana, arricchita dalla testimonianza luminosa del Poverello di Assisi, continui ad essere attenta e solidale verso chi si trova nel bisogno, ma sappia educare al superamento di logiche puramente materialistiche, che spesso segnano il nostro tempo, e finiscono per annebbiare proprio il senso della solidarietà e della carità”. Poi l’invito ai tanti fedeli aretini accorsi questa mattina: “Tra i tesori della vostra tradizione, c’è la fierezza di una identità cristiana, testimoniata da tanti segni e da devozioni radicate, come quelle della Madonna del Conforto”. Non è mancato un riferimento alla Toscana e a Arezzo, terra del “Rinascimento, da Petrarca a Vasari, ha avuto parte attiva nell’affermazione di quella concezione dell’uomo che ha inciso sulla storia d’Europa, facendo forza sui valori cristiani”.La messa nel grande Parco ha visto come concelebranti principali insieme al Papa anche gli arcivescovi metropoliti toscani, card. Giuseppe Betori, mons. Giovanni Paolo Benotto, mons. Antonio Buoncristiani e dal vescovo di Arezzo mons. Riccardo Fontana. Presenti tutti i vescovi toscani e anche il vescovo emerito di Arezzo mons. Gualtiero Bassetti, oggi arcivescovo di Perugia.La pioggia, caduta appena terminata la celebrazione, ha risparmiato i tantissimi fedeli presenti alla messa. La diocesi aretina ha comunicato che nel corso della celebrazione sono state consacrate e distribuite oltre 20 mila particole. (Giacomo Cocchi)