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Il paese di Bucine rende omaggio al volontariato

Questa possiamo dire è stata l’atmosfera respirata al teatro comunale di Bucine, dove è stata celebrata la «Festa della Toscana 2006» dedicata appunto al volontariato. Il sindaco Sauro Testi ha spiegato come il 30% degli abitanti di Bucine si dedichi al volontariato cittadino nei suoi vari aspetti.Leo Failli, presidente del Calcit Valdarno, ha sottolineato l’importanza del volontariato e di quali siano gli intenti per realizzare «all’interno del nuovo ospedale del Valdarno il completamento del Centro Oncologico». Nel programma dei servizi sono comprese, oltre alle primarie necessità, anche borse di studio per i medici, ma la vera sfida è rappresentata dall’assistenza ai malati terminali.Esiste su questo argomento un volontariato particolare del quale è stata data notizia dal dottor Massimo Piazza, dalla dottoressa Roberta Cini e dall’assessore Raffaelli: è l’unità di cure palliative-leniterapia del Santa Maria dell’Annunziata a Firenze, che assiste gratuitamente a domicilio i malati terminali e che sta raggiungendo anche il Valdarno. Ecco allora la presentazione di un libro che si potrebbe definire «prodigioso» ed è stato la stessa autrice Maria Serena Augeri a presentarlo. Questo libro è stato donato dall’autrice, perché il prezzo di copertina venga devoluto a finanziare i corsi di formazione per le cure palliative. Il libro, intitolato «L’isola degli dei», diviene il tramite per aiutare chi soffre e ci prende per mano fino a condurci fuori dal tempo, nell’isola del labirinto, Creta, dove insieme con Maria Serena conosciamo e condividiamo le vibrazioni segrete di un’anima speciale. L’autrice ha affrontato subito il tema di molte morti dolorose delle quali è stata testimone: «Parlo della morte in modo scanzonato. Ho la consapevolezza di dover morire, una volta si moriva in casa; adesso bisogna umanizzare la morte. Le mie attività vitali sono ridotte a un terzo. Dopo tre anni di malattia ero 39 chili di peso, non c’era più niente da fare. Poi dopo due anni di assistenza indomita del dottor Massimo Piazza, ideatore dell’unità cure palliative dell’ospedale Santa Maria Annunziata e della dottoressa Roberta Cini e di tutti i volontari, sono ancora qui». Una testimonianza pacata e diretta che ha commosso tutta la platea. E il dottor Massimo Piazza ha di seguito precisato: «E’ lei che ci ha aiutati con la sua umanità. Ha lottato tanti anni contro la morte. Ed è triste morire in ospedale, forse da soli, dietro un paravento. Ecco perché oggi parliamo di curare a domicilio. Abbiamo iniziato in forma volontaristica e con l’aiuto del distretto di medicina generale possiamo assistere 200 pazienti l’anno. Adesso, dopo Pontassieve e il Valdarno fiorentino, ci stiamo spingendo verso l’aretino. La nostra esperienza va incentivata anche per questa zona perché può aiutare a realizzare l’assistenza domiciliare».Un altro sguardo sul volontariato per i più lontani, lo ha dato Lorenzo Tanzini: «La nostra è una piccola realtà che attraverso l’Associazione Karibù, si è inserita nei progetti internazionali per l’Africa. Da cinque anni a maggio realizziamo un incontro all’antica abbazia di Badia a Roti, proponendo la conoscenza di quei paesi, di quanto via, via è stato realizzato e quali sono i programmi da sostenere. In questa occasione la partecipazione di giovani disabili, ci ha fatto realizzare presso l’oratorio La Pace – San Filippo di Ambra il “Progetto Amici” destinato anche a ragazzi che devono superare problemi di socializzazione e di manualità, inserendoli ogni 15 giorni in incontri dedicati alla Ceramica con la partecipazione delle famiglie». La chiusura della festa è stata affidata al concerto dell’associazione bandistica della Valdambra che vanta trenta elementi eterogenei per età: il più anziano è del 1920 e il più giovane del 1992. Il gruppo è diretto dal maestro e compositore Massimo Picchioni. Gaby Oppi Ferretti