Vita Chiesa
Il nuovo «Evangeliario fiorentino»: il Vangelo incontra l’arte
Un libro liturgico arricchito dalle opere dei grandi artisti che hanno fatto la storia dell’arte, da Michelangelo a Giotto, dal Beato Angelico al Ghiberti. Ma anche artisti del Novecento, come Annigoni, Fattori, Vangi, e autori contemporanei: in copertina d esempio un’opera del giovane Filippo Rossi, che applica al sacro le modalità espressive dell’arte astratta. Opere che dimostrano come l’arte di ogni tempo, quando si occupa del divino, dà il meglio di sé.
Il volume, pubblicato da Mandragora, corona un lungo lavoro fortemente voluto dall’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, che lascerà l’Evangeliario in dono alle parrocchie durante la sua Visita pastorale. Non è una novità, ha spiegato, quella di accompagnare la Parola di Dio con immagini che ne aiutino la comprensione, anche a livello intuitivo. «Noi, orgogliosi della storia dell’arte che segna l’identità fiorentina – ha aggiungo – volevamo mettere in evidenza come in tutti i secoli in questo territorio si è espressa una comprensione della fede attraverso le immagini che diventa un patrimonio che ci arricchisce e che affidiamo ai cristiani di oggi». Un progetto significativo anche in vista del convegno ecclesiale nazionale del 2015, quando tutta la Chiesa italiana si riunirà proprio a Firenze per parlare di un nuovo umanesimo cristiano.
La ricerca iconografica è il frutto di un lavoro di gruppo che ha coinvolto molti esperti: a coordinare il tutto, monsignor Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e grande esperto di arte cristiana: “Abbiamo cercato soprattutto – ha spiegato – le opere in cui traspare l’amore dell’artista per il testo evangelico e per la possibilità di rendere in forme, in colore, in materiali, la bellezza che lui come uomo ha trovato nel Vangelo”.
Alla presentazione sono intervenuti anche il vescovo ausiliare Claudio Maniago, che ha spiegato il valore liturgico di questa iniziativa, la Sovrintendente al Polo museale fiorentino Cristina Acidini e lo storico dell’arte Carlo Sisi. L’editore, Mario Curia, ha sottolineato la gioia di aver potuto partecipare a una iniziativa editoriale così importante.