Toscana

Il Meyer lancia 24 giovani innovatori: contro la fuga di cervelli, all’estero andata e ritorno

Under 40 di tutte le specialità. Sono tutti giovani under 40 (molti addirittura under 30), attualmente al lavoro al Meyer nelle specialità pediatriche più diverse: dalla neurologia alla psicologia, dalla radiologia alla dietetica, dall’allergologia all’immunologia, dalla genetica all’oculistica. Alcuni di loro sono dottorandi, altri tirocinanti, altri contrattisti o ricercatori: rappresentano una vasta gamma di ruoli e professioni sanitarie.

In un momento in cui la fuga di cervelli dall’Italia appare inarrestabile, il Meyer decide di investire su questi giovani talenti e sul loro ritorno, per tradurre in pratica quotidiana al servizio dei piccoli pazienti il bagaglio di competenze che acquisiranno all’estero. L’obiettivo è quello di ampliare le prospettive di cura e importare modelli e tecnologie in uso negli altri ospedali pediatrici del mondo, creando partnership e mutuando le buone pratiche e le innovazioni cliniche, scientifiche e assistenziali osservate all’estero.

I progetti e le mete. Sono stati selezionati 21 progetti, per un totale di 24 giovani, che trascorreranno all’estero una media di 106 giorni. Amsterdam, Barcellona, Boston, Cambridge, Londra, New York, Philadelphia, Toronto: sono alcune delle mete dei 24 giovani, tutte sedi di importanti ospedali o centri universitari, luoghi d’eccellenza della medicina dei bambini, ognuno dei quali “fa scuola” per una specialità diversa. È qui che i giovani professionisti sanitari decollati dal Meyer si concentreranno sui loro progetti, approfondendo temi di interesse pediatrico come le cellule staminali, la stampa 3D , la medicina personalizzata, le allergie alimentari, l’epilessia, i disturbi del comportamento alimentare, l’assistenza psicologica o le tecniche radiodiagnostiche all’avanguardia.

Adotta un talento. “Il bando Giovani Innovatori è completamente sostenuto dalla Fondazione Meyer, che ha investito oltre 200 mila euro nel sostegno ai 21 progetti  – spiega Gianpaolo Donzelli, presidente della Fondazione Meyer –  Si tratta di ‘un investimento sui saperi’ e sul futuro dell’ospedale, al quale contribuisce, tra l’altro, ogni singola donazione delle oltre 150mila persone che ogni anno decidono di destinare il loro 5 per mille alla Fondazione”.