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Il magistero del Papa
14 encicliche, 13 esortazioni apostoliche, 9 costituzioni apostoliche, senza contare le oltre 60 tra lettere apostoliche e “motu proprio”. Questi alcuni “numeri” del magistero di Giovanni Paolo II, di cui cerchiamo di ripercorrere il “filo rosso” attraverso la scansione cronologica di alcune tappe di questi 25 anni di pontificato. Il Papa, intanto, ha annunciato che il 16 ottobre – 25° anniversario della sua elezione al soglio pontificio – alle 11, in Vaticano, firmata e consegnerà alla Chiesa l’Esortazione post-sinodale sul ministero dei vescovi.
Encicliche. Il 4 marzo 1979 Giovanni Paolo II scrive la sua prima enciclica, la Redemptor Hominis, in cui manifesta uno dei temi cardini del suo magistero, in un certo senso la “cifra” generale dell’attuale pontificato: la strenua difesa dei diritti e della dignità umana e della libertà religiosa in ogni sistema socio-politico e in ogni paese. Dedicata, invece, al “bene più prezioso”, nutrimento di ogni cristiano, l’ultima enciclica pubblicata da Giovanni Paolo II, l’Ecclesia de Eucharistia, del 17 aprile scorso, in cui si richiama – piega lo stesso Pontefice – “l’intrinseco valore e l’importanza per la Chiesa del Sacramento lasciatoci da Gesù quale vivo memoriale della sua morte e resurrezione”; il documento papale è stato firmato a cent’anni dalla pubblicazione di un’altra enciclica dedicata a questo tema: la “Mirae Caritatis” (28 maggio 1902) di Leone XIII e a quasi quarant’anni dall’ultimo documento esplicitamente e direttamente dedicato all’Eucaristia, l’enciclica “Mysterium fidei” firmata da Paolo VI il 3 settembre 1965.
Queste, in ordine cronologico, le altre encicliche di Giovanni Paolo II: Dives in misericordia (1980), sulla misericordia divina; Laborem Exercens (1981), sul lavoro umano; Slavorum Apostoli (1985), epistola in ricordo dei Santi Cirillo e Metodio; Dominum et vivificantem (1986), sullo Spirito Santo nella vita della Chiesa; Redemptoris Missio (1990), sulla missione; Centesimus Annus (1991) sulla questione sociale nel centenario della “Rerum novarum”; Veritatis splendor (1993), sui fondamenti della morale cattolica; Evangelium vitae (1995), sul valore dell’inviolabilità della vita umana; Ut unum sint (1995) sull’impegno ecumenico; Fides et Ratio (1998), sul rapporto tra fede e ragione.